E’ stato ancora una volta un successo, il debutto dell’opera contemporanea Re di Donne, inserita nel progetto Opera Nuova, in scena in prima mondiale assoluta ieri sera al Teatro Caio Melisso di Spoleto (Replica questa sera e domenica 8 settembre 2019, alle ore 17 al Teatro Caio Melisso).
Lo spettacolo che ha inaugurato la 73ma Stagione Lirica Sperimentale di Spoleto, è stato composto dal compositore inglese John Palmer, su libretto di Cristina Battocletti e John Palmer, e diretto dal Maestro Vittorio Parisi. La provocatoria regia di Alessio Pizzech, con scene di Andrea Stanisci, costumi di Clelia De Angelis e luci di Eva Bruno, ha colpito profondamente il pubblico in sala offendo una prospettiva del femminicidio inconsueta, sorprendente sotto certi aspetti, proprio perchè scritta da una donna, Cristina Battocletti.
E’ la stessa librettista infatti a parlare in conferenza stampa dello “sguardo delle donne sulle donne”, offrendo una visione del problema che analizza il fenomeno del femminicidio (atto finale senza ragione), anche dal punto di vista del coinvolgimento diretto femminile.
Non è un caso che la vicenda a cui ci si ispira, l’efferato delitto di Avetrana, è una dinamica tutta giocata al femminile, in un intreccio per-verso (dunque con un filo conduttore be chiaro come amava sostenere Carmelo Bene) di convenzioni e luoghi comuni legati al vivere di provincia, cortocircuiti culturali e di linguaggio che spesso sfociano in atrocità che nessuna mente dovrebbe mai arrivare a contemplare.
“Nei silenzi si sente un animale che muove l’aria”, così il regista Pizzech racconta e inquadra la terribile vicenda. Ed è questa la percezione del pubblico che ha chiaramente avvertito, una claustrofobica assenza d’aria, affogando a sua volta assieme al corpo della povera vittima. E la molta plastica di scena che ammanta i protagonisti in una morsa letale, ha sicuramente contribuito a intensificare questa sensazione diventando protagonista, oltre i protagonisti cantanti.
Pizzech muove e rimuove la scena come se si trattasse di un videoclip, aiutato in perfetta armonia in questa operazione dalle luci “drammaturgiche” di Eva Bruno e dal fido Andrea Stanisci che per non ingombrare “L’aere gravato, et l’importuna nebbia compressa intorno”, come recita il poeta, annulla l’oggettività del contesto, usando uno stratagemma “finissimo”, ovvero le ben note sedute Louis Ghost di Kartell, perfetti policarbonati trasparentissimi, che lasciano quasi sospesi in aria i protagonisti nel loro dimenarsi e ondeggiare continuamente. Mentre i colori dei costumi di Clelia De Angelis sono l’ultimo baluardo di vita che rende appena percettibile l’umanità ormai direttamente connessa in rete con gli onnipresenti ed ossessivi smartphone sempre accesi e pronti per un selfie. Moderna protesi di nulla a batteria.
Lo Sperimentale tiene dunque alto il suo nome e “con ostinazione”, come descrive con convinzione il Direttore Artistico Michelangelo Zurletti in conferenza stampa, prosegue nel lavoro certosino di ricerca nel grande mare del contemporaneo. Uno degli aspetti che rendono l’Ente lirico spoletino prezioso, nel panorama culturale regionale e nazionale, con una esperienza invidiabile nel campo della scrittura musicale contemporanea, che non teme confronti.
Lo conferma anche il sindaco, Umberto de Augustinis che, intervenuto alla conferenza stampa prima del debutto, ribadisce l’importanza fondamentale del Lirico Sperimentale nell’economia cittadina ma anche come eccellenza culturale regionale e nazionale. Il primo cittadino fa il suo intervento proprio nella giornata in cui sono stati ufficializzati i tagli ai fondi regionali per lo spettacolo, sforbiciate del 50% ai plafond del Lirico, ma anche del Festival dei Due Mondi. E nonostante questo, de Augustinis rilancia, e comunica l’impegno dell’Amministrazione comunale affinchè non si tocchi neanche un euro dei fondi attuali, ma che anzi ci sia il modo di farne arrivare qualcuno in più. Buon viatico prima della “Prima”.
Fondi regionali per lo spettacolo dimezzati, tagliati 40mila euro al Festival dei Due Mondi
Gli interpreti vocali – Lada Bočková (Ivana), Marco Rencinai (Rocco), Miryam Marcone (Martina) e Daniela Nineva (Frida) – sono tutti vincitori del Concorso Comunità Europea per giovani cantanti lirici del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” – ed. 2012, 2017 e 2018 – ed hanno offerto al pubblico presente in sala un’interpretazione vocale accurata e una presenza scenica d’effetto. I cantanti, infatti, si sono letteralmente messi a nudo sul palcoscenico coinvolgendo il pubblico in una narrazione quasi-televisiva di una vicenda umana che di fatto è difficile anche ripensare. Voci di assoluta rotondità e potenza, ma sopratutto allenatissime ed eroiche rispetto alla fluttuazione della non semplice composizione di John Palmer.
Il musicista inglese, che è stato anche jazzista nella sua straordinaria carriera, modula le intensità degli strumenti (straordinario il trombonista Gianni Costa) nella ininterrotta narrazione del pentagramma. Scrive Palmer di se, “La mia musica è una manifestazione del mondo percepito oltre i paradigmi del tempo tradizionale. Una magia sonora che si svolge in costante diversità”. E mai definizione fu più “simpatica” rispetto a Re di Donne.
Nella serata della Prima, rigorosissima e dunque apprezzatissima la direzione del M° Vittorio Parisi, chiamato a tenere in ordine tutti gli elementi creativi dell’opera, con una nutrita dose di effetti vocali ed elettronici, oltre ovviamente a seguire i professori dell’Ensemble strumentale del Lirico Sperimentale, Giacomo Bianchi-violino, Matteo Maria Zurletti-violoncello, Andrea Cesaretti-contrabbasso, Arcadio Baracchi-flauto, Simone Scarcella-clarinetto, Alessia Toffanin-pianoforte, Gianni Costa-trombone, Marco Eugeni-percussioni.
Erano presenti alla serata le principali autorità della città, tra cui il Sindaco Umberto de Augustinis, il Presidente Onorario del Teatro Lirico Sperimentale, il compositore Adriano Guarnieri, Luciano Messi, Sovrintendente dello Sferisterio di Macerata e il Presidente della “Fondazione Francesca, Valentina e Luigi Antonini”, Camillo Corsetti Antonini
La 73ma Stagione Lirica Sperimentale continua con Intermezzi del ‘700 Drossilla e Nesso (Teatro Caio Melisso | 13 – 14 settembre 2019, ore 20.30 e 15 settembre 2019, ore 17.00); Operalieder Liebeslieder su musiche di Brahms, Schubert e Schumann (Villa Redenta | 18 settembre 2019, ore 21) e il Barbiere di Siviglia con regia di Paolo Rossi (Teatro Nuovo | 17 settembre 2019, ore 18 (anche per le scuole) | 18 – 19 settembre 2019, ore 10.00 (anche per le scuole) | 20 – 21 settembre 2019, ore 20.30 e 22 settembre 2019, ore 17.00).
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Foto: Tuttoggi.info (Carlo Vantaggioli)