Due ore di assemblea in tutti gli enti pubblici della Penisola. Da nord a sud crescono le iniziative unitarie di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl Uil-Pa, che, all’indomani della richiesta inviata dalle tre confederazioni al Presidente Monti, indicono per il 26 giugno una prima giornata di mobilitazione e assemblee affinché il Governo apra il necessario confronto e interrompa il percorso preannunciato su spending review e lavoro pubblico, tenendo fede all’intesa sottoscritta il 3 Maggio.
“Protestiamo contro la politica degli annunci e delle indiscrezioni a mezzo stampa portata avanti da questo governo” attaccano i segretari generali Wanda Scarpelli (Fp-Cgil), Ubaldo Pascolini (Cisl-Fp), Marco Cotone (Uil-Fpl) e Angelo Vignocchi (Uil-Pa). “Ma soprattutto contro l’approccio ideologico nei confronti del pubblico impiego. Approccio che rischia di tradursi in tagli lineari di organico mascherati da revisione della spesa, accorpamenti di enti contrabbandati per riorganizzazioni, attacchi alla dignità dei lavoratori pubblici spiegati con le urgenze di cassa”.
“Sono misure inaccettabili, tanto più in un momento di difficoltà del Paese. E rappresentano una contraddizione in termini: quando alla pubblica amministrazione si chiede di dare il massimo in termini di servizi alle persone, di supporto alla crescita, di lotta all’evasione fiscale, invece di investire in competenze e professionalità si riapre il capitolo della caccia alle streghe”.
“Bisogna cambiare rotta. Per questo vogliamo un tavolo con il governo. Perché serve un piano complessivo di riorganizzazione della Pa, come si è iniziato a fare con l’Intesa. Bisogna decidere quali sono i servizi indispensabili e quelli che servono ai cittadini, alle famiglie, alle imprese. E poi mettere mano ad un riordino vero e proprio degli enti. Che faccia costare meno i servizi, aumentando la qualità e valorizzando il capitale umano. Questo spiegheremo il 26 di giugno in tutti i posti di lavoro d’Italia” concludono i segretari generali delle federazioni del pubblico impiego.