Il sindaco Sandro Vitali ha espresso forte preoccupazione per l’allungamento dei tempi proposto dal commissario Ernesto Staiano in sede di incontro al Ministero per lo sviluppo economico – alla presenza del sottosegretario Di Vincenzo – per definire la cessione dell’azienda Firema da due anni in amministrazione controllata. All’incontro erano presenti le organizzazioni sindacali locali e nazionale, l’assessore regionale allo sviluppo economico dell’Umbria Vincenzo Riommi, il sindaco e vice sindaco di Spello, il sindaco di Caserta, alcuni deputati e senatori dei territori che hanno ribadito con forza l’urgenza di procedere alla definizione della cessione degli asset dell’impresa, in quanto sono richieste per l’intero gruppo e soprattutto diverse richieste per lo stabilimento di Spello. “Il rischio – ha ribadito il sindaco Sandro Vitali – è che il perdurare della cassa integrazione senza definire i tempi di assegnazione degli impianti, rischia almeno per lo stabilimento di Spello, di far perdere l’interesse di imprenditori locali che hanno già presentato proposte precise, disperdere le professionalità del personale che in assenza di garanzie precise si rivolge ad altre aziende, e soprattutto pregiudicare il lavoro di tante maestranze soprattutto femminili, che di questi tempi è fondamentale. L’impegno del governo è stato di affiancare la gestione commerciale per arrivare in tempi brevissimi ad emettere un nuovo bando di evidenza pubblica, per migliorare le offerte già presentate, ma anche per ricercare nuovi interlocutori industriali capaci di garantire solidità e prospettive alla Firema”. Il sottosegretario si è impegnato a riconvocare un incontro entro i primi giorni di gennaio con gli stessi interlocutori per fare il punto della situazione e verificare gli ulteriori provvedimento da prendere. L’assessore regionale Risommi e il sindaco di Spello hanno ribadito che per quella data, se non vi fossero proposte concrete per l’intero gruppo, sarà necessario esaminare anche le proposte per i singoli stabilimenti, per evitare il venir meno dell’interesse di alcuni industriali e perdere importanti opportunità.