Difficoltà di autodeterminarsi nella coppia, nell'ambito familiare, nel contesto lavorativo: è il comune denominatore che emerge da un'analisi dei diversi dati raccolti dalla sperimentazione dello sportello donna di Trevi; mentre il carattere volontaristico e non strettamente professionale dell'intervento, il luogo fisico fatto di spazi di accoglienza riservati e piuttosto informali sono le caratteristiche maggiormente apprezzate dall'utenza. Inserimento lavorativo, sostegno psicologico, supporto alla genitorialità e consulenza legale sono invece le richieste più frequentemente pervenute.
L'assessorato alle politiche sociali e pari opportunità del comune di Trevi, insieme a quello di Foligno e Spello, tira le fila della sperimentazione di un servizio nuovo gestito con notevole competenza da Barbara Falasca, dagli esiti molto incoraggianti in termini di prevenzione del disagio, e lo fa attraverso una attenta analisi dell'utenza e dei servizi resi in questo primo periodo di apertura.
Per l'occasione si è svolta di recente a Foligno una giornata seminariale dal titolo “Donna: tra possibilità, dipendenza e autodeterminazione” con l'apporto delle associazioni partners la Coccinella, Forma genitorialità e Auser, e l'autorevole contributo del professor Luigi Cancrini, psichiatra e psicoterapeuta Presidente del centro studi di terapia familiare e relazionale di Roma.
Inoltre si è provveduto a redigere un nuovo ospuscolo informativo sull´attività dello sportello redatto in lingua rumena, albanese e araba così da consentirne la fruizione anche ad una utenza di diversa nazionalità che rappresenta il 35 per cento dell'affluenza.
L´Assessore Stefania Moccoli, si è detta “molto soddisfatta dell´attività dello sportello e del lavoro di mappatura del territorio che ne ha preceduto l'apertura un anno fa, dal quale è emerso come la domanda espressa dalle donne richiede interventi complessi e multidisciplinari le cui risposte necessitano dell'impiego di diverse professionalità. Il 90 per cento delle donne ha poi dichiarato di non essersi mai rivolta ad altri servizi, ciò testimonia – continua Moccoli – la necessità di potenziare la collaborazione con l'Ufficio della Cittadinanza e la bontà di una iniziativa che mancava nel novero delle attività di prevenzione e tutela delle problematiche femminili resa possibile dalla forte volontà dell'amministrazione comunale di sperimentare risposte nuove a bisogni emergenti”.