Sta facendo discutere il caso di una multa da 47 euro – ma non sarebbe l’unica – elevata ad una cittadina di Gualdo Tadino, nonostante fosse in possesso di un abbonamento valido per la sosta nelle aree a pagamento. L’episodio, avvenuto in Piazza XX Settembre, ha scatenato un acceso dibattito sulla chiarezza (o presunta tale) della segnaletica e sull’interpretazione delle regole previste dal piano parcheggi cittadino.
A scatenare la protesta è la presenza, sotto il consueto cartello “P” di parcheggio a pagamento, di una seconda indicazione che recita “escluso abbonamenti”. Un’espressione che, di fatto, dovrebbe indicare l’esenzione dal pagamento per i possessori di abbonamento, ma che – secondo la logica di quanto successo – avrebbe in realtà il significato opposto: ovvero che in quest’area anche gli abbonati devono pagare il ticket.
Un paradosso – o semplicemente un uso sbagliato dell’italiano (?) – che ha sollevato indignazione tra gli automobilisti, soprattutto tra coloro che ogni giorno frequentano il centro storico per lavoro o commissioni e che hanno scelto l’abbonamento proprio per evitare multe e semplificare la sosta. “A questo punto – si legge nei social – sembra che l’intento sia proprio quello di allontanare le persone dal centro, anziché incentivare la sua fruizione. E tutto con cartelli ambigui e facilmente fraintendibili”.
Mentre vigili e ausiliari del traffico restano in qualche modo estranei alla polemica, eseguendo correttamente quanto previsto dal regolamento, a finire sotto accusa è ancora una volta la mancanza di chiarezza e buon senso nella comunicazione pubblica. Resta da capire se il Comune risponderà alla segnalazione, definita come “critica costruttiva” dalla stessa cittadina gualdese. Resta il fatto che almeno tre persone hanno pagato una multa probabilmente ingiusta. Le “vittime” di questa presunta ingiustizia sarebbero peraltro già pronte al ricorso.