Sorpresa sanità, dal mini-dossier KPMG "il buco sparisce": opposizioni dal prefetto VIDEO

Sorpresa sanità, dal mini-dossier KPMG “il buco sparisce”: opposizioni dal prefetto VIDEO

Massimo Sbardella

Sorpresa sanità, dal mini-dossier KPMG “il buco sparisce”: opposizioni dal prefetto VIDEO

A pag. 5 le voci che portano il disavanzo a 34 mln. Il centrodestra: "E mancano i 48 mln del payback dispositivi: non c'è alcun rischio di commissariamento, l'aumento delle tasse serve ad altro"
Gio, 27/03/2025 - 15:22

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Ennesima sorpresa nella diatriba in Regione sui conti della sanità umbra e sulla conseguente necessità o meno di aumentare le tasse. Il presunto “buco” non sarebbe più tale. Anzi, secondo l’opposizione non ci sarebbe proprio.

Come si legge nel famoso dossier che la Regione ha commissionato all’advisor KPMG (anzi, nella sintesi che al momento è disponibile), a pagina 5, il risultato economico delle quattro Aziende sanitarie nel 2024 di -90,312 milioni “potrà subire variazioni per la possibile rilevazione di alcune componenti di ricavo”. E quindi il pay-back sulla spesa farmaceutica per gli acquisti fino al 20 marzo, stimato dagli uffici regionali in circa 22,975 milioni. La quota relativa alla premialità per gli accantonamenti, pari a 33,075 milioni. “Tali variazioni porterebbero il risultato di esercizio al IV trimestre 2024 a una perdita di circa -34,262 milioni, che richiederà idonee coperture da bilancio regionale” sono le conclusioni a cui arriva KPMG. Che però, corregge il centrodestra, ha scordato di inserire il payback dispositivi medici, che in base alla tabella A dell’art. 8 del decreto legge 30 marzo 2023 porta in dote altri 47,75 milioni. Insomma, dal “buco” di 90 milioni con il quale l’amministrazione Proietti ha giustificato la manovra con l’aumento immediato dell’Irpef e quello dell’Irap e del bollo auto dal 2026, si passerebbe addirittura a un avanzo che l’opposizione stima in circa 14 milioni di euro.

“Numeri usati e omessi per dire il falso”

“E’ grave quando si usano i numeri in malafede e si dice il falso da amministratori delle istituzioni pubbliche” tuona, con intorno tutti i consiglieri di opposizione, la portavoce del centrodestra ed ex governatrice Donatella Tesei. Mostrando carte e numeri della “Operazione verità vera”, contrapposti ai dati dell’ “Operazione verità 2.0”, come la presidente Proietti l’ha chiamata il giorno prima in conferenza stampa. Un incontro, quello di mercoledì, in cui si è sorvolato su quanto evidenziato dall’advisor a pagina 5. Se non nel passaggio in cui Proietti ha detto che la manovra preadottata vale 90 milioni, che è il deficit massimo previsto, attendendosi una certa attenuazione che potrebbe portare ad una riduzione anche degli incrementi delle aliquote.

“I 322 milioni di tasse in più servono per altro, non per la sanità”

La delibera di Giunta 260/2025 era stata blindata dalla maggioranza, inizialmente presentata in Prima Commissione in sede referente, e quindi non emendabile. “Solo con il nostro intervento adesso si può parlare di modifiche” rivendica l’opposizione. Per la quale, comunque, non c’è bisogno di aumentare le tasse in Umbria per la prima volta dopo 25 anni. O almeno, non per pareggiare i conti della sanità. “I 322 milioni aggiuntivi della manovra in tre anni – attacca Tesei – non servono alla sanità. Così come non c’è alcun presupposto per arrivare alla diffida del Mef, né tantomeno al commissariamento”.

“Quei soldi – prosegue – servono ad altro, come del resto scritto nella delibera”. Ed anche in merito al fabbisogno di 33 milioni per cofinanziare i progetti europei per il prossimo triennio, evidenziato da Proietti, Tesei replica: “Noi abbiamo garantito 61 milioni di cofinanziamento del Fesr. Se non bastano, li vadano a trovare, come abbiamo fatto noi, perché siamo stati capaci di farlo”.

L’eredità del 2019

A proposito di eredità dal passato, Tesei ricorda la situazione trovata nel 2019, con i commissari e le Aziende piene di primari facenti funzione. “Noi abbiamo fatto i concorsi veri, perché crediamo nel merito” ha aggiunto.

Ed allo scandalo Sanitopoli il centrodestra attribuisce anche l’inizio del segno negativo nella mobilità dei pazienti: “E’ iniziata nel 2019, perché la sanità umbra ha perso di credibilità. E questi sono poi processi lenti da invertire”.

Così come all’amministrazione Marini il centrodestra fa risalire l’inizio dei risultati negativi di esercizio delle Aziende sanitarie. Bilanci che comunque, tanto il centrosinistra allora quanto il centrodestra successivamente, hanno sempre chiuso in pareggio. Fino al 2023, come certificato dalla Corte dei conti. E così può essere anche per il 2024, senza evocare rischi di commissariamento “che non ci sono”. Se non “mistificando i numeri di un advisor privato” con un affidamento singolare, che ha portato alla produzione di un report di cui i consiglieri di opposizione non sono ancora entrati in possesso (se non delle 17 pagine delle “Prime evidenze” – Estratto, in mano anche alla stampa).

Opposizione dal prefetto

Per questo, alle 17 i consiglieri di opposizione saliranno nell’ufficio del prefetto di Perugia. “Chiederemo al prefetto – spiegano – di vigilare e di metterci nelle condizioni di poter esercitare il nostro dovere di vigilanza”.

Riservandosi, successivamente, di bussare alla porta di qualche procura, contabile o ordinaria. Intanto, proseguirà l’occupazione del Consiglio regionale.

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