Sindaco PD si dimette "Gli scandali sono necessari" | L'intervista - Tuttoggi.info

Sindaco PD si dimette “Gli scandali sono necessari” | L’intervista

Luca Biribanti

Sindaco PD si dimette “Gli scandali sono necessari” | L’intervista

Clamorosa decisione di Tarparelli che cita il Vangelo secondo Matteo | Il PD Terni "Situazione che vivono enti locali è inaccettabile e insostenibile"
Ven, 17/04/2015 - 16:56

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Le clamorose dimissioni di Vittorio Tarparelli, sindaco (PD) di Parrano, hanno scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora, dal quale sono uscite alcune tra le più sentite problematiche che il Partito Democratico sta vivendo in questo periodo. Dimissioni che arrivano peraltro in un momento delicato come quello della campagna elettorale per le regionali. A monte della decisione del primo cittadino, le troppe difficoltà di gestione degli enti locali e il ‘senso di solitudine’ nel dover affrontare decisioni e prendere impegni in nome e per conto di una comunità. L’ormai ex sindaco accusa dunque il suo partito di aver preso una strada pericolosa, autoreferenziale, abbandonando i valori “della condivisione delle problematiche politiche” e si tira fuori dal clima che si è creato nel partito di Renzi.

Contattato da TO, Vittorio Tarparelli ha espresso le ragioni sulla sua scelta:

“Ho rassegnato le dimissioni per una serie di questioni legate a problemi di organizzazione e di organico, non imputabili a mie scelte, che rendevano l’attività amministrativa inadeguata, inefficace e per il sottoscritto anche pericolosa, in quanto mi ritrovo a dover gestire mandati e questioni che non sarebbero di mia competenza, soprattutto in materia di gestione economica e finanziaria.

Per due anni mi sono ritrovato a dover fare tutto da solo, senza giunta, perché sono stato eletto nel 2012 con la legge ‘tagliaspese’ ai piccoli comuni (Parrano ha 600 abitanti); nel comune di Parrano c’è un’impiegata che si occupa di anagrafe e polizia municipale e un applicato per l’ufficio tecnico. C’era la ragioniera, ma è stata trasferita dal mio predecessore che in buona fede pensava di poter trovare una soluzione attraverso la convenzione con altri comuni limitrofi con la gestioni associate. Queste misure dovevano diventare obbligatorie nel 2012, ma sono state postdatate fino ad arrivare a dicembre 2015.

Vorrei anche che finisse questo mito dei sindaci dei piccoli comuni che devono arrangiarsi sempre con le proprie forze perché c’è il limite della responsabilità personale; a volte non siamo in grado di capire se stiamo facendo una cosa corretta o meno; è una richiesta di martirio inutile perché non ci sono riscontri positivi a livello di buona amministrazione e noi sindaci ci ritroviamo ad assumerci responsabilità che non ci competerebbero.

Avevo anche fatto una scelta ben precisa, cioè quella di non riconoscermi né indennità né rimborso spese, ma è del tutto inutile di fronte all’impossibilità di gestire il territorio.

Ho preso questa decisione seguendo l’esempio del Vangelo secondo Matteo: “Gli scandali è necessario che avvengano” (facendo riferimento al discorso sulle comunità, cfr. 18,7) – ho reso manifesto un disagio crescente che non deve essere coperto con un falso senso di responsabilità. Il senso di responsabilità può esserci se si viene messi nella condizione di fare il proprio dovere.

 La situazione politica non aiuta, in quanto sono venuti meno quei meccanismi di solidarietà politica che in genere caratterizzano le piccole comunità.

In maniera illusoria pensavo che, facendo parte di un partito, ci fossero delle dinamiche di solidarietà e di gestione collettiva dei problemi.

 Il Pd non è più una comunità che manifesta percorsi di condivisione dei problemi e sostegno, è un’eredità che negli ultimi tempi ha preso il sopravvento e si sta manifestando in maniera forte. Questo è il clima che, ad oggi, si respira nel Pd; per me la politica è un’altra cosa”.

 Sulla vicenda è intervenuta anche la Federazione del PD di Terni che, con una nota, ha cercato di attribuire le principali responsabilità al Governo, sostenendo che i tagli ai piccoli comuni spesso determinano grandi difficoltà per i sindaci nel gestire l’attività amministrativa. Il tentativo di chiosare le dimissioni di Tarparelli chiamando in causa il Governo è però naufragata sulle parole dello stesso sindaco che su Renzi è stato chiaro: “Non sono un renziano, ma il problema non è il Governo nè Renzi. Quello che sta accadendo all’interno del Pd ha radici lontane”. Leggiamo la nota della Federazione Pd Terni – “Le dimissioni del Sindaco di Parrano Vittorio Tarparelli rappresentano atto di denuncia forte di fronte all’abbandono e alla gravità della situazione in cui versano gli enti locali. Per il nostro partito una ferita politica che ci priva di una persona competente, brillante, appassionata e amata dai suoi cittadini. E assumono il significato della testimonianza dello sconforto quotidiano che tanti dei nostri amministratori vivono, stretti tra le istanze delle proprie comunità e la scarsità di risorse in campo per risposte adeguate, animati dalla voglia di far bene, ma spesso lasciati soli.

Il governo deve rispettare l’impegno preso a fermare il taglio di risorse ai Comuni. La situazione che vivono gli enti locali è inaccettabile e insostenibile. C’è stata un’evidentissima disparità di trattamento, a tutto sfavore delle comunità locali, come da mesi dimostrano le denunce dei Sindaci nel nostro Paese. Non ci sono più margini per garantire i servizi comunali essenziali e non si possono imporre aggravi della fiscalità locale a beneficio di settori dello Stato ancora fuori controllo. Il Def deve farsene carico.

La situazione delle nuove province è disastrosa, per effetto del prelevamento sulle entrate tributarie provinciali deciso con la legge di stabilità. Per esempio, una proiezione fatta dall’Unione delle province e consegnata dai presidenti delle province alla Corte dei Conti dimostra che nel 2015 andranno in disequilibrio finanziario e dovranno dichiarare il dissesto l’80% degli enti locali. Dunque serve estrema attenzione e un’inversione di rotta, senza disparità di trattamenti perché la cura delle scuole e delle strade deve essere garantita per le province come per le città metropolitane. I bisogni fondamentali hanno identica natura e le risposte devono valere per tutti i cittadini.

Il Governo Renzi e il partito democratico devono (e possono) fare di più: il taglio di altri 5 miliardi di euro alle Province tra il 2016 e il 2017 non è a nostro avviso una misura che va nella giusta direzione non solo per il fatto che vengono messi in crisi i bilanci delle stesse Province e si mettono a repentaglio servizi essenziali, occupazione e qualità della vita nei territori ma perchè mina alla base quel concetto di sussidiarietà necessario fra i livelli di governo.
Quella sussidiarietà che anche il Sindaco di Parrano con il suo atto fortemente rivendica e ci sprona a ritrovare. Rispettiamo la decisione di Vittorio e gli siamo vicini sperando in un ripensamento. Per i parranesi e tutta la comunità democratica”.

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