“La Scuola materna di San Martin d’Upò è l’unica inserita in un contesto rurale” ha detto Luciano Tavernelli (Pd) presentando al Consiglio comunale di Città di Castello un’interrogazione, firmata anche da Ursula Masciarri (Psi), su questo plesso “che nella didattica non ha raccolto la specificità del luogo, a contatto diretto con la natura. Su questo si potrebbe lavorare per farne un laboratorio di educazione naturalistica e recupero del rapporto con l’ambiente. Per questo proponiamo di collegare il giardino con l’esterno, dotare la struttura di arredi e giochi in tema, organizzare gite alle fattorie didattiche”.
L’assessore ai Servizi educativi Rossella Cestini ha detto che “la scelta di San Martin d’Upò per le famiglie è spesso dovuta proprio alla sua collocazione e le osservazioni sulla specificità che riveste sono reali. Il circolo didattico precisa che sono già stati organizzati due arcipelaghi esperienziali su spazi esterni innovativi a San Secondo e Monte Santa Maria Tiberina e potrebbero essere estesi anche a San Martin d’Upò”.
La grande richiesta di accesso è dovuta alla ruralità ma anche alla qualità dell’offerta formativa. Sulle dotazioni della scuola, in primo luogo è prevista una ristrutturazione globale per 550mila euro e nel piano regolatore parte strutturale è prevista un’area adiacente per l’ampliamento del parcheggio
“Speriamo nel finanziamento nazionale del polo 0-6, che innova l’approccio educativo e ripensa i cicli scolastici. – ha concluso Cestini – Il progetto è in graduatoria, aspettiamo le risorse”. “Speriamo anche che San Martin d’Upò possa essere rivitalizzata magari anche con un progetto di orto didattico” ha detto Tavernelli.