Dal Parco Ranghiasci al letto senz’acqua del Camignano, fino al Parco del Teatro Romano. Torna a far parlare di sé l’ignoto pilota che, in sella alla sua moto da enduro, continua a scorrazzare in varie zone di Gubbio, dove però, di fatto, i veicoli a motore non dovrebbero transitare.
Lo spericolato centauro – ormai non ci sono più dubbi che sia sempre lo stesso (il mezzo è ogni volta il medesimo) – proprio ieri (30 settembre) è tornato a sfrecciare in pieno pomeriggio nel parco monumentale della città, tra la perplessità e la sorpresa dei cittadini. La moto – sempre senza targa – ha percorso il sentiero pedonale vicino al parco giochi dei bambini, sparendo sempre come fosse la cosa più naturale del mondo.
Già a maggio scorso lo stesso ragazzo era stato avvistato andare su e giù per lo stradone che conduce al parco Ranghiasci, derapando nel giardino e salendo pure sulle scale del tempietto, in pieno sfregio nei confronti di un luogo storico ma anche degli increduli presenti. “La storia – ci avevano detto alcuni eugubini – si ripeterebbe da almeno 3 anni e soprattutto nei weekend. Lo abbiamo segnalato più e più volte alla Polizia locale ma non è mai stato fatto nulla. Inoltre casco integrale e moto senza targa non permettono nemmeno un facile riconoscimento del motociclista”.
Ma oltre alla innumerevoli “comparse” a Parco Ranghiasci l’endurista, qualche tempo fa, aveva scelto come pista anche il letto asciutto del fiume Camignano, sicuramente una strada “più sicura” da percorrere a tutto gas ma di certo, anche in tal caso, contro ogni regola.
Come al solito, anche dopo la recente visita al Parco Romano, il giovane (?) l’ha fatta franca, aiutato pure stavolta dall’assenza della targa, forse tra gli aspetti più gravi di questi episodi. Di sicuro occorre intervenire prima che qualcuno possa farsi male.