Scomodo, dissacrante, irriverente, esagerato, incontenibile. Daniele Luttazzi è tornato sui teatri italiani con la versione aggiornata del suo monologo cult “Sesso con Luttazzi”, indagine scientificamente accurata e scevra di moralismi e ipocrisie sul mondo della sessualità. La prima tappa in Umbria è sabato 12 aprile al Teatro Nuovo di Spoleto dove, con tanto di camice bianco, lavagna, valigetta in pelle e laurea in medicina, il dottor Luttazzi affronta a “lingua sciolta” tabù e temi come la contraccezione, il sesso tradizionale, inconsueto, orale, vaginale, anale, in un'esilarante apnea lunga quasi due ore.
Sesso con Luttazzi, ovvero “Tutto quello che non avreste mai voluto sapere sul sesso ma i vostri genitori hanno voluto dirvi a tutti i costi”, è una guida completa agli aspetti più interessanti della sessualità moderna. Con uno stile disinibito, fatto apposta per turbare i benpensanti, Daniele Luttazzi dà qualsiasi risposta alle domande che sull'argomento sesso ciascuno di noi si è posto almeno una volta nella vita. Incesto! Sodomia! Eiaculazione precoce! Alessia Marcuzzi!
Uno spettacolo satirico, dall'effetto liberatorio, dove il pubblico si diverte, si imbarazza e senza dubbio impara (abbastanza o molto), perché nella struttura catechistica della domanda e della risposta, le risposte che dà Luttazzi sono senz'altro comiche ma non per questo meno vere.
Nato dall'omonimo bestseller del 1994, “Sesso con Luttazzi” è alla sua quarta versione per il teatro (1994, 1999, 2003-04, 2008) “Perché – spiega il comico romagnolo – le generazioni cambiano. Ragazzi che cinque anni fa erano minorenni adesso ne hanno diciotto e finalmente possono godersi questo monologo pedagogico, propedeutico e liberatorio”. Naturalmente l'ultima versione tiene conto di novità come il Viagra, il gel vaginale, le quattordicenni disinibite e la nuova visione del matrimonio, e affronta tematiche legate alla meccanica e alla fisiologia, alla convivenza e ai sentimenti, agli aspetti medici e alla prevenzione. Il monologo-cult di Luttazzi esplora tutto questo e altro ancora, in un tour de force libidico attraverso le repressioni della morale e dell'immaginario. Un monologo stimolante per lui, ritardante per lei!
Premesso che “da Aristofane in poi i grandi argomenti della satira sono quattro: politica, religione, sesso, morte”, è certo che (neppure, ndr) sui temi del sesso Daniele Luttazzi accetta le mezze misure. Ma qual è l'angolazione per fare satira riguardo al sesso? “Mi interessa in che modo il sesso altera i rapporti interpersonali, – spiega Luttazzi – come cambia le relazioni umane. Ne parlava Michel Foucault quarant'anni fa. Il potere religioso (con i divieti morali) e quello economico (con la pubblicità) usano il sesso per controllare l'individuo… Inoltre, il sesso sbandierato diventa un narcotico, che favorisce lo status quo. Non bisogna però confondere questo aspetto con quello legato alla tradizione comica: la risata è legata alla liberazione del corpo. Di qui gli spettacoli di varietà, coi comici accanto alle soubrette. Le ipocrisie di oggi sono diverse da quelle degli anni '60 o '70… Ma i reazionari ci sono sempre”.
