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Sentenza femminicidio Terni, parlano le donne

Redazione

Sentenza femminicidio Terni, parlano le donne

"Grande obiettivo la costituzione parte civile di un'istituzione per femminicidio"
Gio, 23/07/2015 - 10:29

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di Terni Donne

“Oggi (ieri per chi legge) si è svolta l’udienza per rito abbreviato del procedimento penale a carico di Franco Sorgenti, accusato di aver ucciso lo scorso 29 ottobre 2014 la moglie Laura Livi con undici coltellate alla presenza delle due figlie di 2 e 7 anni. Le associazioni Terni Donne e Libera…Mente Donna, insieme al Comune di Terni hanno presentato richiesta e sono state accolte come parte civile nel procedimento. Ci sembra importante sottolineare come questo sia un significativo precedente per la nostra città, dove per la prima volta il Comune si è costituito parte civile in un caso di femminicidio. Durante l’udienza sotto al tribunale, per esprimere vicinanza alla famiglia di Laura, si è svolto un partecipato presidio al quale oltre alle associazioni e ai familiari hanno preso parte anche la dirigente, le insegnanti e i genitori della Direzione Didattica Mazzini.

In mattinata ha fatto visita al presidio anche il sindaco di Terni che ha auspicato che all’impuitato fosse inflitto il massimo della pena.

All’inizio del dibattimento l’imputato ha richiesto di rilasciare una dichiarazione spontanea nella quale però non è stato possibile ravvedere il pur minimo pentimento o alcuna richiesta di perdono, ma la sola volontà di ottenere il minimo della pena. Questo mancato pentimento è stato colto e esplicitato anche dal giudice nella sentenza che condanna Sorgenti al massimo della pena richiesta dal pm, 18 anni, comprensivi dello sconto di pena per il rito abbreviato e la negazione degli arresti domiciliari che erano stati chiesti dagli avvocati difensori Morcella e De Luca. Il collegio difensivo durante il dibattimento si è distinto per numerose affermazioni sessiste, adducendo come motivazioni del gesto del Sorgenti i comportamenti della moglie e arrivando addirittura a chiedere la derubricazione dell’accusa di omicidio volontario a colposo per legittima difesa.

Oggi abbiamo raggiunto un grande obiettivo, quello di ottenere la costituzione parte civile di un’istituzione locale in un procedimento per femminicidio. Questo è un risultato molto importante perché è il riconoscimento del femminicidio come atto finale e consapevole dell’esercizio di potere che l’uomo e la società esercitano sulla donna ed è un primo passo fondamentale nel cammino che vede tutte e tutti insieme, donne, uomini e istituzioni ripudiare questa cultura maschilista e patriarcale in cui nasce, matura e viene perpetrata la violenza contro le donne.
Dopo la giornata di oggi chiediamo ancora per l’ennesima volta e con ancora più forza che la presidente del Consiglio Regionale Donatella Porzi metta all’ordine del giorno l’approvazione della legge regionale sulle “Politiche di genere e per una nuova civiltà delle relazioni tra donne e uomini”, affinché si dia certezza ai finanziamenti dei servizi antiviolenza attivi nella nostra Regione ed anche affinché tutte le istituzioni, a partire dai comuni fino ad arrivare alla Regione, possano costituirsi parte civile più agevolemente ogni volta che si celebrano processi come quello di oggi”.

 

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