Finale ironico: "Cappello da sciamano? No, da zarina" | Evocato il fascismo, la difesa di Squarta
Dopo il polverone per il suo selfie postato sui social, in una tenuta a stelle e strisce che rimanda a Jake lo Sciamano, la stessa Clara Pastorelli, sempre utilizzando i social, spiega: sempre condannata la violenza, ma con ironia esprimevo un pensiero contro il rischio della censura da parte dei giganti del web.
Una spiegazione che l’assessore di Perugia dà da “americana a metà“: “Ho cercato di esprimere, anche, mi sia consentito, con un minimo di, chiaramente non compresa, ironia, che:
1 non credo sia semplice, nè opportuno dare giudizi certi sui fatti recenti di CApitol Hill, al netto di una ferma e scontata condanna dei modi e della sconcertante violenza usata.
2 storicamente molti pericoli per la democrazia sono stati volutamente nascosti o velati, davvero non si vedono i rischi o potenziali tali che possono provenire da società private , i giganti del web, che oscurando e cancellando il profilo di un presidente di una nazione si sostituiscono con protervia e arroganza alla magistratura e/o alle istituzioni a ciò deputate, così calpestando, nel caso di specie, la più risalente costituzione del mondo?3 non sono Trumpiana, blairiana, putiniana, macroniana o merkeliana”.
Il colbacco da sciamano? No, da zarina
Clara Pastorelli conclude il suo post con ironia: “Nella foto non sono vestita da ‘Angeli’ (Jake lo Sciamano, ndr) ma se mai, sia consentito, e paradossalmente, da zarina mentre il colbacco per dirla tutta non è di pelliccia e sicuramente non da sciamano!“.
Insulti, riferimenti al fascismo e solidarietà
Tanti oppositori politici l’hanno chiamata in causa come possibile futuro candidato al Comune di Perugia. Ma tra i tanti commenti che il selfie di Pastorelli ha suscitato, molti sono scivolati negli insulti personali. Diversi con riferimenti al fascismo.
Tra coloro che hanno espresso solidarietà alla collega di partito, il presidente del Consiglio regionale ed esponente di Fratelli d’Italia, Marco Squarta: “Io stesso ho condannato tra i primi l’episodio americano, in maniera netta e inequivocabile, eppure non trovo giustificazione a comportamenti così sguaiati nei confronti di un pensiero diverso. E mi stupisco che i feroci commentatori definiscano altri ‘fascisti’. Chi partorisce tanta cattiveria cos’è invece? Siamo alle solite, si predica bene e si razzola male. Personalmente mi sento di esprimere profonda solidarietà a Clara per quello che sta subendo“.