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Se il Pd non va in vacanza | L’House of Cards in salsa umbra

Alessia Chiriatti

Se il Pd non va in vacanza | L’House of Cards in salsa umbra

Leonelli porta in direzione regionale la crisi di giunta | Nella prossima puntata, Barberini rientra in giunta
Dom, 26/06/2016 - 10:55

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Per i consumatori accaniti di serie tv dal gusto politico e un po’ thriller, la saga del Pd umbro potrebbe diventare appassionante. A Perugia, come nella Washington D.C. della serie più influente nella politica, ‘House of Cards’, non ci si fa mancare nulla: elezioni, dimissioni, spostamenti di pedine e barricate degli alleati, riforme cruciali. Perfino un giro di intrighi per giungere (o restare) ai vertici del potere. La puntata ‘clou’ sembra debba ancora arrivare: il giorno in cui l’ex assessore alla sanità, Luca Barberini, rientrerà in giunta, dopo le burrascose dimissioni dello scorso febbraio. Le ultime previsioni dei bookmakers danno il ritorno a casa di Barberini per mercoledì prossimo, un giorno dopo la riunione del gruppo democratico in regione e della nuova seduta del consiglio regionale.

Nel plot delle puntate precedenti, ieri (25 giugno) si è tenuta una direzione regionale partecipata e distesa, considerato il caldo di fine giugno e il clima (anche morale) estivo. Sul tavolo, la votazione del bilancio, il voto alle ultime amministrative, con la vittoria di Stefania Proietti ad Assisi sfoderata come punta di diamante (anche se la neo sindaca ci tiene a sottolineare la sua non appartenenza al partito, essendo la sua provenienza di tutt’altra estrazione) la campagna referendaria da intensificare nelle prossime settimane, ma soprattutto la chiusura ‘veloce’ e definitiva della crisi aperta in giunta regionale. Così, il lavoro certosino del segretario regionale Giacomo Leonelli per limare gli screzi tra le due aree del partito sembrerebbe concludersi con Barberini che esce dalla porta e rientra dal portone. Al Pd, in fondo, serve tirare un sospiro di sollievo: dopo mesi a fiato corto, alla luce di un elettorato in cerca del famigerato ‘cambiamento’, che si presenta ai ballottaggi maturando a volte la spinta all’antipolitica, e infine con la paura che al referendum di riforma del Senato vinca il ‘no’, la notizia della pace imminente tra Marini e Barberini spazza via quelle gocce di sudore che hanno imperlato il viso di molti negli ultimi tempi. Anche la presidente posta sui social foto che la ritraggono sorridente al Festival dei 2 Mondi di Spoleto, in compagnia dell’assessore Cecchini. I tempi in cui l’avevamo vista dal parrucchiere “per darci un taglio” sembrano essere passati.

Eppure quello di Leonelli non è stato (e non è perché ancora non è finita) un lavoro facile. Prima della direzione regionale di ieri, lo sforzo diplomatico per ricucire lo strappo in giunta si è avuto giovedì 23, durante l’incontro della segreteria. L’appuntamento in realtà era stato fissato per lunedì 20, ma così non è stato. Il rinvio aveva fatto apparire poco incisive le parole del segretario Leonelli, che battendo tutti sul tempo già prima del ballottaggio di Assisi aveva inviato una nota con la quale chiedeva “uno sforzo di responsabilità e un percorso di ricomposizione non più rinviabile, con l’auspicio che la vicenda possa concludersi positivamente”. Il tentativo di lunedì è però fallito e Leonelli, da noi intercettato al termine della cerimonia dell’albo d’oro, nella Sala dei Notari a Perugia, in occasione delle celebrazioni del XX giugno, e dunque proprio lunedì, aveva sterzato dicendo: “l’incontro ci sarà nei prossimi giorni“. A soffiare sul fuoco ci sarebbe più di qualcuno, tanto che, alla chiamata per l’incontro che sarebbe dovuto verificarsi quel fantomatico lunedì, si erano susseguite in sequenza bocche ed espressioni neppure intiepidite dallo stupore o dal giubilo. In molti in fondo erano più impegnati a organizzare o ascoltare quanto avvenuto sabato scorso a Piediluco, per la seconda puntata di ‘Futurando’ (la prima si è svolta a Trevi a fine maggio).

Poi, in ritardo di qualche giorno dalla chiamata del segretario, i pezzi del Pd rispondono: l’incontro si è tenuto nella serata di giovedì 23 giugno. In una nota scritta in politichese e inviata alle redazioni poco dopo le 21, Leonelli ha parlato di “clima costruttivo” tra Barberini e Marini, e “nella condivisione del necessario senso di responsabilità, come da me auspicato nei giorni scorsi, per superare le criticità di questi mesi“. L’impegno è ora quello di “preparare unitamente al capogruppo un documento di rilancio del programma regionale, condiviso con la presidente Marini, da discutere e partecipare alla riunione del gruppo consiliare da tenersi la prossima settimana“.

Eppure, nella stessa maggioranza in Regione non c’è accordo sulla gestione della sanità. Questa volta a parlare è il consigliere di Palazzo Cesaroni Eros Brega, il quale con una sua nota esprime dubbi sulla “discutibile nomina per sei mesi della responsabile della struttura complessa che coordina i servizi infermieristici dell’Azienda ospedaliera”. Una sollecitazione che va dritta verso la richiesta di spiegazioni richieste al direttore generale, frutto delle stesse nomine che che avevano fatto armare di valige l’ex assessore Barberini. Due le interrogazioni che Brega vuole sottoporre alla giunta: nella seconda il consigliere ci va più pesante e chiede di conoscere se risponde al vero “un fatto increscioso che sarebbe accaduto nei giorni scorsi nell’Ospedale di Terni quando quattro malati diabetici sarebbero stati lasciati senza pranzo. Su questo fatto – conclude Brega – chiedo quindi una sollecita ed esauriente risposta della Giunta regionale. Non si scomodi quindi il direttore generale a fornire pubblicamente, e irritualmente le sue giustificazioni o, magari, quelle del cuoco della mensa dell’ospedale”.

Nella sua difficilissima operazione Leonelli deve provare a non porgere il fianco neppure all’opposizione, perché com’è naturale anche da quel lato arrivano le bordate. Pesanti le affermazioni di Raffaele Nevi (FI) alla notizia del rientro di Barberini: “quindi aveva ragione anche chi, nell’entourage della Marini, diceva già da giorni che quelli della Margherita non possono vivere senza le poltrone!!!! La cosa più divertente (si fa per dire) è l’annuncio di un nuovo documento politico e di una nuova direzione del partito. Stesso film di quello che andò in onda poco tempo fa in cui si punto’ sul rinnovamento dell’azione di governo!!!! Ma per favore…..ma come fanno a non vergognarsi neanche un po’?“.

Criticissimo è Marco Squarta (FdI), che parla di una “crisi interna che sta lacerando la maggioranza di centrosinistra. Se oggi Barberini riprendesse il suo posto, senza modifiche nel quadro degli apicali, vorrebbe dire allora che la ragione delle dimissioni non era certo da ricercare nel mancato rinnovamento tanto strillato. Ebbene, più di quattro mesi dopo le dimissioni Barberini starebbe per rientrare, ma tutto rimarrà come aveva deciso la presidente Catiuscia Marini in tema di nomine? Se fosse così che cosa ha permesso la ricomposizione dentro il PD? Ci sfugge qualcosa”.

Per Squarta l’elettorato non è più composto da “soldatini a testa bassa. Oggi sembra che non se ne rendano conto, ma se ne accorgeranno sicuramente alle prossime regionali””. E nell’House of Cards in salsa umbra l’unica cosa che non vorremmo augurarci è che qualcuno dica o dimostri, come Frank Underwood, che in fondo “la democrazia è sopravvalutata”.

©Riproduzione riservata

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