Scuole, riaperture progressive | Il parere del Cts | Cna: in classe anche le superiori

Scuole, riaperture progressive | Il parere del Cts | Cna: in classe anche le superiori

Massimo Sbardella

Scuole, riaperture progressive | Il parere del Cts | Cna: in classe anche le superiori

Gio, 08/04/2021 - 18:55

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Coletto: rischio varianti Covid, riaperture ma con monitoraggi in continuità | Ceccarelli (Cna Trasporti): primo segnale per la ripresa delle attività

Riapriremo le scuole, ma con un monitoraggio in continuità“. L’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, prima della riunione del Comitato tecnico scientifico regionale per valutare tempi e modalità del ritorno in classe (e di attività come bar e ristoranti, se il Governo cede alla richiesta delle Regioni di ripristinare la zona gialla già ad aprile) ha anticipato in qualche modo le intenzioni della Giunta.


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Ancora ispirate alla prudenza. Anche alla luce, ha ricordato Coletto, dell’elevata presenza di varianti che circola in Umbria, con il 64% dei positivi affetti dalla variante inglese e il 32% (il dato più alto tra le regioni italiane) della brasiliana. Timori in questo senso che sono stati riproposti dal Comitato tecnico scientifico. Che però vede nell’indice Rt (stimato a 0,71) decisamente sotto quota 1 la prospettiva di tornare a livelli di contagio che consentano di riprendere il contact tracing, cioè il tracciamento dei contatti dei casi positivi.


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Al momento l’ipotesi più probabile è che, proprio sulla base delle indicazioni del Cts, venerdì la presidente Tesei firmi un’ordinanza che preveda il rientro in classe di tutti i ragazzi delle medie (anche delle seconde e terze). E per le superiori rientri in classe al 50% da mercoledì e riattivazione dei laboratori, ora sospesi anche con la zona arancione. (aggiornamento re 21.15)

Ceccarelli (Cna Trasporti): in classe anche le superiori

a chiede il rientro in classe anche delle superiori è Enrico Ceccarelli, imprenditore del trasporto persone ed esponente di punta di Cna Trasporti Umbria. “Fermo restando che solo una campagna di vaccinazioni più serrata ci farà tornare alla normalità – dichiara Ceccarelli – vanno riaperte sia le scuole di ogni ordine e grado che le imprese rimaste finora completamente ferme o aperte a singhiozzo, come quelle del trasporto persone, ma anche i bar e le pizzerie, che beneficerebbero subito delle lezioni in presenza degli studenti. Tanto più che i dati epidemiologici che riguardano l’Umbria sono più che buoni e che tali riaperture possono avvenire in completa sicurezza, anche alla luce degli ulteriori accorgimenti introdotti nei protocolli anti-Covid dall’accordo nazionale sottoscritto recentemente dal governo e dalle parti sociali”.

Vaccinazioni, l’impegno di Cna

Quanto all’auspicato avvio di una campagna vaccinale serrata, la Cna si sta attivando affinché a tutte le imprese e ai lavoratori vengano garantiti in tempi certi gli stessi diritti di altre categorie, pur nel rispetto dei criteri individuati all’interno dell’ulteriore accordo raggiunto tra il ministero, le associazioni di categoria e i sindacati dei lavoratori.

“In particolare, ci stiamo adoperando in favore di un progetto di sistema che coinvolga il maggior numero possibile di attori, anziché lasciare che la campagna vaccinale si frammenti eccessivamente e rischi di disperdersi. Probabilmente – aggiunge Ceccarelli – siamo arrivati finalmente a intravedere una piccola luce in fondo a un tunnel nel quale siamo entrati oltre un anno fa e che ha finito per soffocare tantissime imprese”.

Come nel trasporto persone, che lo stop lo hanno subìto sin dal febbraio 2020 con l’annullamento di tutte le gite scolastiche, a cui hanno fatto seguito la chiusura delle scuole, il blocco dei congressi, delle fiere, del turismo – fatta eccezione per la fiammata dell’estate scorsa – e le limitazioni complessive alla mobilità delle persone.

Le difficoltà delle imprese

“Le casse di queste imprese sono a secco – prosegue Ceccarelli – mentre sul piatto poggiano alcune questioni spinose ancora irrisolte, come quella dei ristori per i danni subiti dalle imprese del trasporto persone a seguito dell’interruzione dei contratti con il fermo della scuola nel precedente anno. Nonostante non ci siano più dubbi sulla legittimità della procedura, i Comuni non hanno ancora provveduto al riguardo, tranne alcune eccezioni. Quindi, si proceda velocemente verso la liquidazione di tali ristori e, soprattutto, si ridia la possibilità alle imprese di lavorare. Nelle stesse condizioni sono anche i titolari di bar, ristoranti, palestre, ma anche acconciatori ed estetiste o autoriparatori, colleghi imprenditori che si guadagnano da vivere lavorando a fianco dei dipendenti. Non chiediamo la luna, ma solo di poter lavorare. Le condizioni ci sono tutte – conclude Enrico Ceccarelli – basta averne la volontà politica.”

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