Nel giorno in cui i prof supplenti attendono le “chiamate” online, come indicato dall’Ufficio scolastico dell’Umbria così da entrare in classe giovedì, il Comitato GPS (Graduatorie provinciali supplenze) di Perugia punta l’indice contro un sistema che nelle intenzioni del ministro Azzzolina avrebbe dovuto velocizzare le assegnazioni, ma che rischia di provocare ulteriore caos in un anno scolastico segnato ancora dall’emergenza Covid.
Le graduatorie attese il 1° settembre
Le responsabili del Comitato ricordano le tappe di questa corsa contro il tempo (e il buonsenso).
È il 1 settembre, le GPS, graduatorie provinciali per le supplenze, sono attese in tutte le province d’Italia. Del resto, la ministra Azzolina era stata chiara: “Il primo settembre saranno fuori le graduatorie tempestivamente e confusamente aggiornate, dal 7 cominceranno le chiamate e finalmente quest’anno gli insegnanti saranno in classe dal primo giorno: stop al balletto delle supplenze”.
Il primo settembre però a Perugia le GPS non escono. Escono a Terni, nei giorni successivi escono addirittura a Napoli, Firenze, Roma. Ma a Perugia no. Iniziano a girare le voci sui molteplici errori presenti nelle GPS già pubblicate e si diffonde la speranza che sì, a Perugia usciranno in ritardo, ma almeno saranno corrette.
Le graduatorie piene di errori
Invece il 4 settembre, uno strategico venerdì alle 20.30, troppo tardi per chiedere chiarimentiil giorno stesso e impossibile farlo nei due giorni successivi, escono le fantomatiche graduatorie. Piene di sbagli, come nel resto d’Italia, tanto che il Ministero sente il bisogno di emanare una nota in cui generosamente concede ai candidati la possibilità di fare reclamo in autotutela, evitando l’esoso ricorso al Tar, unica via inizialmente prevista per difendersi dagli errori di un sistema complesso e ambiguo. Una sorta di implicita ammissione sulla fondatezza delle nostre contestazioni.
I reclami
Allora via ai reclami. Tramite PEC o raccomandata arrivano all’Ups di Perugia più di mille reclami, a detta dei sindacati. I tempi sono strettissimi, quasi al limite della legalità per i tempi necessari alla burocrazia. In ogni caso, l’Ufficio Scolastico Provinciale (di Perugia) pensa bene di prendersi un’altra settimana per rivedere tutte le graduatorie.
Questo significa far cominciare le scuole senza una parte degli insegnanti in classe, con un vuoto di quasi 450 insegnanti di sostegno, ma è più corretto che i punteggi vengano rivisti e le graduatorie sistemate. Che le scuole comincino pure senza insegnanti: la correttezza della forma prima di tutto.
Le nuove graduatorie
Un’altra settimana di attesa e le GPS escono, presumibilmente corrette, di nuovo di venerdì, di nuovo di sera, addirittura, questa volta quasi alle 22.00, ma almeno adesso saranno corrette.
Invece no, pochissimi i punteggi rivisti. Gli errori sono ancora quasi tutti lì, sia quelli per eccesso che quelli per difetto. C’è ancora chi si trova in prima fascia, tra i posti più alti della propria classe di concorso, pur essendo al primo inserimento in graduatoria. Ad altri viene dato il punteggio pieno per aver lavorato nelle scuole private, anche se da bando quell’incarico dovrebbe valere la metà dei punti.
Gli errori
Alcuni candidati iscritti per più classi di insegnamento presentano punteggi elevati e anomali grazie ai cosiddetti “Ulteriori titoli valutabili”: in alcuni casi eclatanti, uno stesso candidato presenta un divario anche di circa 70 punti da una classe all’altra.
Ci sono poi gli errori per difetto che spaziano dai semplici sbagli di calcolo o sviste (48 punti invece di 46, che però, nel linguaggio delle GPS, significano 10 posizioni in meno, uno spostamento decisamente rilevante), errori nel computo dei giorni di servizio svolti e quindi punteggi decurtati senza ragione.
Ci sono anche situazioni in cui il servizio svolto non è nemmeno stato preso in considerazione. Si potrebbe parlare di 36 punti in meno oppure di tre anni di vita buttati. Questo perché, nel compilare il modulo di iscrizione, c’è stato un tasto non premuto sul bottone “importa” del sistema informatico da parte del candidato nel caricare dei servizi svolti e tra l’altro già presenti nel sistema; un click mancato che il sistema non segnala e che diventa un errore irrimediabile. Perché agli insegnanti non è permesso sbagliare, non conta se dietro ci sono realtà familiari da sostenere e anni di lavoro svolti in classe. Gli insegnanti se sbagliano vengono cancellati, ma l’Ufficio scolastico provinciale (di Perugia) no. Se sbaglia può permettersi addirittura di sbagliare di nuovo, ed esattamente nello stesso modo.
“Gli insegnanti – raccontano ancora dal Comitato – chiamano subito i sindacati, cercano protezione, supporto. Del resto nel pomeriggio di venerdì 11 erano in riunione con l’Ufficio scolastico, impossibile che abbiano lasciato pubblicare graduatorie del genere. ma viene loro risposto che ‘ormai non ci si fa niente…, che mica solo il loro punteggio è sbagliato…’, chissà a quanti sarà capitato”.
In realtà la riunione di lunedì è stata piuttosto tesa. Con alcuni rappresentanti sindacali che hanno parlato apertamente di irregolarità. E dall’altra parte i funzionari che hanno sottolineato lo sforzo fatto.
Convocazioni con le graduatorie errate
In realtà, prima dell’inizio del servizio le singole scuole dovrebbero effettuare un’ulteriore verifica dei punteggi dei supplenti chiamati. Difficile però che questo avvenga.
E comunque, la giostra delle convocazioni prende il via (oggi presumibilmente) con le graduatorie errate. E con alcuni insegnanti che potrebbero non lavorare per quei due punti erroneamente non calcolati o caricati in eccesso a un altro collega.
“Con il solito e rodato sistema pieno di ambiguità – conclude il Comitato – verrà nominato forse il più fortunato, quello a cui non hanno sbagliato a calcolare il punteggio, o quello a cui magari lo hanno calcolato per eccesso, o quello che lavorerà nella scuola dove lavora la mamma, e nessuno saprà mai che sta lavorando con punti non suoi”.