La campagna della scuola si chiama “Smonta il bullo”, nobilissima nelle intenzioni che mirano ad informare i ragazzi ed i genitori su come stroncare sul nascere i fenomeni di bullismo. E’ promossa dal Ministero dell’Istruzione e di rimando dal Miur è stata ripresa dai siti dei vari Uffici Scolastici Regionali. Tra questi anche da quello dell’Umbria. Fin qui nulla di strano, non fosse che il link dai siti istituzionali per un certo periodo ha rimandato ad un sito dai contenuti decisamente poco didattici. Un sito pornografico, ecco a cosa corrisponde attualmente l’indirizzo smontailbullo.it (almeno fino al momento di pubblicazione di questo articolo).
Lo ‘scambio’ è chiaramente frutto di un hackeraggio, o di qualcosa di molto simile, che la polizia postale potrà indagare, ma resta il fatto che continuando a navigare in internet se dalla maggior parte dei siti istituzionali è stato cancellato, in alcune “pieghe” della rete è ancora possibile trovare quell’indirizzo come riferito ad attività dell’Istruzione pubblica. Quando la rete ferisce è molto difficile cancellare completamente le tracce e i collegamenti. La rete non dimentica, è il caso di dire. E’ ovvio che immediatamente una circolare del Miur ha segnalato quell’indirizzo come malevolo, ma cancellare ogni traccia di quel passaggio sembra praticamente impossibile.
La circolare del Miur. Nella nota il Ministero ricorda la campagna contro il bullismo, denominata appunto smontailbullo, avviata nel 2006 e conclusa nel 2012. “I contenuti del suddetto sito – è scritto – sono poi confluiti, in seguito alla dismissione del dominio, nel progetto più ampio denominato www.generazioniconnesse.it, rivolto agli adolescenti come ausilio per navigare sicuri in Rete ed evitare di visitare siti per adulti, prevenendo così anche il fenomeno del cyber-bullismo. Nonostante l’amministrazione abbia messo off-line il sito www.smontailbullo.it, tale dominio è stato acquistato da altri soggetti ed ospita contenuti non appropriati ai ragazzi. Alla luce di quanto suddetto, nella nota si chiede ai dirigenti scolastici e agli Uffici periferici del Miur di rimuovere da i rispettivi siti istituzionali il vecchio dominio smontailbullo.it e di sostituire eventuali collegamenti a detto sito con il portale istituzionale del MIUR generazioniconnesse.it”. Considerato che la nota è di luglio evidentemente non per tutti i collegamenti è stata completamente effettuata l’operazione di “pulizia”. Così è stato anche per il sito dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria che ha ricevuto anche segnalazioni da cittadini-genitori che gridavano alla scandalo.
Il percorso dei link verso il sito hard – Sul sito dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria facendo una ricerca con la parola chiave”bullismo” si arrivava appunto alla campagna “Smonta il bullo”. E’ cliccando sul link che compariva come piattaforma di rimando quella dai contenuti proibiti con tanto di avviso, in lingua spagnola, sul tipo di informazioni piccanti che si possono trovare all’interno. Un vero e proprio tranello informatico ordito con ogni probabilità ad arte da qualche “bullo”, è proprio il caso di dirlo. Un evento non poco imbarazzante per gli incolpevoli uffici regionali dell’Umbria.
