Sara M.
Secondo la Questura a colpire alla testa il sindaco di Terni Di Girolamo non sarebbe stato il manganello di un poliziotto, bensì l’ombrello brandito dall’operaio sentito questa mattina dagli inquirenti.
I filmati. La risposta alle cause dell’evento che ha profondamente scosso l’opinione pubblica, secondo gli investigatori e gli uomini della Scientifica della Polizia di Stato starebbe nei filmati con le immagini di ieri mattina, girati nel corso della manifestazione degli operai dell’AST, dinanzi all’ingresso della stazione ferroviaria. Dalle riprese video, sarebbe emerso che il sindaco di Terni è stato colpito al capo con il manico di un ombrello da un manifestante. Lo stesso operaio di Narni, 37enne e padre di due figli privo di precedenti di polizia, che è stato rintracciato ieri sera dagli uomini della Squadra Mobile presso la sua abitazione e che questa mattina si è recato negli uffici della polizia per alcuni adempimenti formali. Accompagnato in Questura, ha subito riferito di aver partecipato alla manifestazione e di aver fatto un uso improprio dell’ombrello, peraltro rinvenuto e sequestrato all’interno della sua autovettura.
“Non ho colpito io il sindaco”. Ma a parlare adesso è il legale dell’operaio. “Definire improprio l'uso dell'ombrello da parte del mio assistito è volutamente generico e limitato, un fatto che anzi accerta come la situazione sia ancora confusa'' a dirlo è l'avvocato Emidio Gubbiotti, difensore dell'operaio. L’uomo ''Riconosce semplicemente – ha spiegato Gubbiotti – di avere preso un ombrello e di averlo brandito per aria. Se la questura è in possesso di un fotogramma che certifica chiaramente il contatto tra l'ombrello e la testa del sindaco lo tiri fuori e ce lo faccia vedere. Il fatto è ancora da chiarire''.
“Ho chiesto io che prendessero l'ombrello”. Il legale precisa anche che è stato il suo assistito “a richiedere spontaneamente il sequestro dell'ombrello” e ricorda che lo stesso sindaco “ritiene assolutamente improbabile che da quella posizione possa essere stato colpito con quell'oggetto”. “E' inoltre anomalo – ha concluso l'avvocato Gubbiotti – che, a 24 ore dai fatti, Di Girolamo non sia stato ancora ascoltato”.
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