Dopo le osservazioni della Corte dei conti sulla sanità in Umbria, la Regione fornisce i dati su monitoraggi esterni sui controlli sui privati
“Il diritto alla salute è prioritario nelle politiche regionali”. Lo ribadisce la Regione Umbria in una nota all’indomani della parifica del rendiconto 2022 da parte della Corte dei conti, nel corso della quale si sono evidenziate “criticità che potrebbero comportare l’eventuale compromissione per gli umbri del diritto alla salute”. Che da Palazzo Donini sia forte l’attenzione proprio per evitare questo viene ribadito riportando “alcuni dati di fonti esterne nazionali”.
In primis viene citato il monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e il nuovo Sistema di Garanzia da parte del Ministero della Salute che vede l’Umbria nel 2021 settima tra le Regioni con un punteggio complessivo di 247,91 determinato da un punteggio di 91,97 nell’area della prevenzione che si specifica essere il più alto delle Regioni italiane, a cui si sommano 73,64 dell’area distrettuale, 82,31 nell’area ospedaliera, testimoniando che tutte le aree hanno fortemente centrato gli obiettivi.
Il sistema di valutazione delle performance del Mes per l’anno 2022 inoltre, mostra un netto miglioramento rispetto agli anni precedenti con 27 parametri su 29 fuori dall’area critica.
Per quanto riguarda il recupero delle prestazioni sospese durante la pandemia, l’Umbria complessivamente si classifica al quinto posto della classificazione Gimbe 2022 con l’89 per cento di recupero complessivo, percentuale sottostimata perché l’Umbria è la Regione che ha recuperato il 100 per cento degli screening già nel 2021.
Relativamente ai controlli regionali sulle strutture sanitarie private convenzionate (aspetto criticato dalla Corte dei conti), la Regione Umbria comunica che per i controlli esterni sulle prestazioni di ricovero degli erogatori pubblici e privati per gli anni 2020 e 2021 sono state controllate complessivamente 6.199 cartelle cliniche di cui 1932 delle strutture private e per l’anno 2022 sono state sottoposte a controllo un numero di cartelle pari a 11.843 di cui 947 delle strutture private, garantendo così una percentuale del 10% sulla casistica prodotta dagli erogatori privati in tutti e 3 gli anni, mentre per gli erogatori pubblici solo nel 2022. Gli esiti dei controlli effettuati sulle strutture private sono stati trasmessi alle aziende sanitarie territorialmente competenti per effettuare le correzioni indicate secondo le loro competenze.
“Si sottolinea – specificano dalla Regione – che i controlli esterni sulle prestazioni di ricovero degli erogatori pubblici e privati hanno subito un rallentamento nel triennio 2017-2019, aggravato dall’emergenza sanitaria che ha condizionato una successiva azione di recupero delle attività, di fatto effettuata nel 2022 in maniera progressiva fino a riallineare i tempi previsti per i controlli su base annuale”.
Va inoltre specificato che sulle prestazioni di ricovero, oltre a quelli esterni, la Regione Umbria ha disposto i seguenti controlli.
Controlli automatici: controlli automatici effettuati sulle indicazioni di livello ministeriali, sul flusso dei ricoveri su base trimestrale e annuale con segnalazioni agli erogatori per le correzioni da effettuare e chiusura di esercizio anche quanto rilevato per le determinazioni degli addebiti in relazione alle regole stabilite.
Controlli interni. Nelle linee guida sono elencati tutti i controlli che gli erogatori devono effettuare su base trimestrale ed annuale organizzando la funzione di controllo. I controlli effettuati sono stati trasmessi per gli adempimenti LEA come richiesto dal Ministero della Salute.
Controlli disposti dalle Aziende territoriali verso gli erogatori anche finalizzati alla remunerazione delle prestazioni e che possono derivare dai controlli automatici o da quanto disposto dalle linee guida. Quali ad esempio quelli per il controllo dei ricoveri medici e chirurgici a rischio di inappropriatezza, per i quali vengono stabilite precisi criteri di erogazione e della relativa remunerazione.
Ad oggi in relazione alle richieste della Corte dei Conti la Regione ha trasmesso i dati dei controlli effettuati fino all’anno 2021, mentre per l’anno 2022 era stato comunicato che “si rinvia a successiva specifica analisi che sarà condotta in merito al funzionamento del complessivo sistema dei controlli interni dell’amministrazione regionale”.
Concludendo, si evidenzia che per quanto riguarda le liste d attesa, come già comunicato di recente, che a fronte di 74.000 prestazioni ereditate come arretrate dal Covid, grazie al piano di smaltimento voluto dal governo regionale delle 72.246 prestazioni sospese al primo maggio 2023, il residuo a metà luglio risultava pari a 28.948.