Salvini vs Sardine: ecco chi ha vinto | LE FOTO E I VIDEO - Tuttoggi.info

Salvini vs Sardine: ecco chi ha vinto | LE FOTO E I VIDEO

Massimo Sbardella

Salvini vs Sardine: ecco chi ha vinto | LE FOTO E I VIDEO

La sfida a Perugia tra messaggi politici, ironia e... ammiccamenti
Sab, 23/11/2019 - 20:11

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Lo slittamento della Festa organizzata alla Città della Domenica (ma non chiamatela Festa della Lega, a dispetto del cartello all’ingresso e delle pettorine con Alberto da Giussano che indossano quelli del servizio) e il ritardo che ha portato Matteo Salvini a Perugia soltanto poco prima delle 17, quindi appena mezz’ora prima dell’annunciata manifestazione delle Sardine in piazza della Repubblica, hanno reso il capoluogo umbro il terreno dell’ennesima sfida politica, a neanche un mese dalle elezioni regionali.

Alla Città della Domenica tanti sorrisi, palloncini colorati con il nome di Salvini, i classici della musica italiana (tra cui l’immancabile “Felicità” di Albano e Romina), dolci tipici della cucina locale per accompagnare il brindisi finale. E la solita ressa di persone (tante donne) con il telefonino in mano, per immortalare il Capitano e poi fare un selfie con lui, magari con il figlio in braccio. Nessuno, comunque, pare essersi portato da casa il proprio gattino.

Altro clima in piazza della Repubblica, dove si balla al ritmo di musica reggae a dispetto della temperatura, si alzano cartelli anti-Salvini (“no alla bestia” si legge in uno di questi) si ride e si fuma, non solo sigarette, a giudicare dal profumo che invade corso Vannucci e le vie limitrofe. Tantissimi ragazzi, ma anche adulti cresciuti nel mito della Resistenza al fascismo. E famiglie, con i papà che tengono a cavalluccio piccole sardine dai cartelli colorati che nuotano per la prima volta, non si sa quanto consapevolmente, nel mare della politica.

I numeri

Chi ha vinto? Beh, questa volta non vale la conta dei numeri. La Lega, per la Festa, ha scelto il salone della Città della Domenica. Capiente, ma non paragonabile alle piazze battute (e riempite) fino a un mese fa da Salvini. I referenti delle Sardine umbre, tra cui i quattro ragazzi che, da Perugia a Terni, si sono dati da fare per organizzare la protesta (Andrea Ferroni, Luca Montali, Lorenzo Ermenegildi e Costanza Spera) parlano di 7-8mila presenze. Difficile da quantificare.

In piazza della Repubblica, luogo del raduno, si sta effettivamente stretti come sardine. E così per buona parte di corso Vannucci. Dove però, di sabato pomeriggio, si incontra gente a passeggio, chi fa shopping certificato dalle buste griffate tenute in mano, curiosi, e quanti non rinunciano all’aperitivo.

> Qui tutte le foto

Ironia e promesse

E allora, si può provocare a cercare il vincitore dal messaggio politico. Salvini usa, come al solito, l’ironia. Ricorda i luoghi e la gente dell’Umbria che gli sono rimasti nel cuore. E tra questi il Trasimeno: “Andrò a trovare i pescatori, così magari mi mangio due sardine, con il burro…” dice alla sua platea, che accompagna l’applauso con fragorose risate.

Diabolico manifestare contro gli umbri che hanno voluto mandare a casa la sinistra” aveva sentenziato il senatore Luca Briziarelli, nei discorsi di parlamentari e neo amministratori umbri che si sono succeduti durante l’attesa del Capo, con il segretario Caparvi nelle vesti di conduttore.

In Umbria non si sono materializzati fascisti, ma italiani orgogliosi di essere italiani” ricorda Salvini. Che a proposito dei suoi contestatori dice: “A uno gli hanno chiesto: ‘Ma perché è contro Salvini?’. Risposta: ‘Perché mi sta sul cazzo!’. Un vero ragionamento politico…“.

E il ragionamento politico, di Salvini e degli altri esponenti della Lega, è sempre questo: la sinistra del malaffare ha fallito, ora ci pensiamo noi a fare gli interessi degli umbri e degli italiani. Quella fiducia che la neo governatrice Donatella Tesei chiede e al tempo stesso vuole infondere agli umbri, presentando la sua squadra di assessori. Portata al completo alla festa della Città della Domenica, come chiesto da Salvini. Non solo i leghisti Luca Coletto ed Enrico Melasecche, ma anche Paola Agabiti, l’azzurro Roberto Morroni e l’assessore tecnologico (a cui Salvini chiederà consigli sui regali da fare alla figlia), d’area Fratelli d’Italia, Michele Fioroni.

Cartelli e appelli

Anche tra le Sardine c’è tanta ironia. Tanti slogan divertenti, qualcuno volgare. E poi c’è il manifesto politico delle Sardine, letto dagli organizzatori, che ribadiscono l’estraneità dei partiti. “Cari populisti – l’incipit – lo avete capito. La festa è finita“.

Populisti a cui, secondo le Sardine, per troppo tempo è stato lasciato campo libero, nelle piazze, sul web, nei mezzi di informazione. Spazi che non sarebbero stati riempiti con contenuti, ma con tante “bugie“.

“Adesso – dicono le Sardine umbre – ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. E’ stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi”.

Si appellano al rispetto formale e sostanziale della Costituzione. Perché, spiegano, “crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola“. E non ai politici con la “s”, evidentemente.

Quindi la sfida ai populisti: “Vi siete spinti troppo lontani dalle vostre acque torbide e dal vostro porto sicuro. Noi siamo le sardine, e adesso ci troverete ovunque. Benvenuti in mare aperto”.

Sfida aperta anche in Umbria, con avvertimenti alla Giunta Tesei e al centrodestra in Consiglio regionale: guai “a privatizzare la sanità e a cancellare la legge regionale contro l’omo-transfobia, a tagliare i fondi per il diritto allo studio e la cultura, se continuerete ad ignorare i danni prodotti dai cambiamenti climatici e dal mancato rispetto dell’ambiente. Saremo nelle piazze – annunciano – ogni qual volta che un singolo diritto verrà leso”.

Sfida d’amore

Chi non riuscisse a decretare un vincitore neanche sulla base del messaggio politico, può affidarsi al cuore. Amore e anche un po’ di sesso: in politica si torna a parlare anche di questo, come negli anni ’70.

Inequivocabile un messaggio di giovani Sardine: meno Salvini e più… autoerotismo. E la rima, a differenza di chi qui scrive, viene rispettata.

Dall’altra parte di Perugia, alla Città della Domenica, papà-Salvini parla dei figli. Sono lontani i tempi di quando un certo Silvio Berlusconi compiaceva le gentili elettrici del centrodestra. Che pure sono evidentemente attratte dal Capitano italico, già padano. Lo dimostrano i loro cellulari pieni di video e foto. E quando poi Salvini, nel ricordare i suoi tanti impegni in vista del voto in Emilia Romagna e in Calabria, dice che per questa notte si fermerà a dormire a Perugia, una donna dalla platea gli chiede: “Dove?”.  “Ehhhh signora mia…”, la risposta. Chissà quale sarebbe stata la reazione di Berlusconi.

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