L’omicidio di Giulio Moracci, il 91enne vittima della banda di rapinatori arrestata dai Carabinieri, ha aperto un acceso dibattito politico in città sulla questione della sicurezza. Già nella conferenza stampa che si è tenuta presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Terni, il Procuratore Martellino aveva espresso una considerazione piuttosto forte sulla necessità di avere risposte più efficaci dalla politica e dalla legislazione: “A Terni – ha spiegato il Procuratore Martellino – accade un fatto strano. Nonostante i reati  siano diminuiti, nella stessa proporzione l’insicurezza dei cittadini aumenta. Ci dobbiamo chiedere perché questi soggetti con precedenti penali continuino a girare per il paese. Occorrono azioni a livello nazionale. La politica fa poco da questo punto di vista? Sono situazioni difficili da risolvere, le misure ci sarebbero, ma è più un problema politico. Ci dobbiamo chiedere come mai in altri paesi non succede nonostante abbiano fenomeni d’immigrazione. Qui c’e’ un problema legislativo, si dovrebbero adeguare le leggi. Le sanzioni attuali non fanno paura a nessuno“.

È lo stesso Pd a proporre un piano straordinario di lotta alla criminalità, raccogliendo in sostanza quanto la minoranza proponeva da tempo dopo l’escalation di violenza che ha interessato la città: “L’aumento di eventi criminali e fatti di sangue è del tutto inusuale per la città di Terni – si legge in una nota – dove i livelli d’integrazione e solidarietà non sono mai stati intaccati. Il nostro primo pensiero è di cordoglio per la vittima e vicinanza alla famiglia. La reazione è di rabbia per la ferocia con cui due nostri concittadini, anziani ed inermi, sono stati aggrediti .

Non possiamo affrontare il tema della sicurezza in chiave emergenziale o emotiva, ma con la consapevolezza che le Forze dell’ordine lavorano quotidianamente alla prevenzione e repressione della criminalità in modo lodevole ed encomiabile, come testimoniato dal fermo dei tre sospettati eseguito dai Carabinieri.

A questo, però, serve aggiungere un piano straordinario di lotta serrata, che coinvolga tutti gli strumenti e le sedi a nostra disposizione, al fine di elaborare senza indugio una concreta ed immediata strategia di monitoraggio, prevenzione ed intervento sul territorio, che consenta ai ternani di vivere nella propria città con serenità e senza insicurezze causate dalla costituzione di nuove sacche di criminalità”.

All’attacco frontale va invece la Lega Nord Terni che, oltre ad essere intervenuta per mezzo del suo portavoce territoriale, Emanuele Fiorini, ha fatto sentire la sua voce anche attraverso Matteo Salvini: “A Terni, un uomo di 93 anni è morto oggi pomeriggio, legato e imbavagliato, durante una rapina subita in casa insieme all’anziana moglie. Morire così a 93 anni, dopo una vita di lavoro, è pazzesco. Fermati i tre ladri autori della rapina, stranamente tre immigrati. Intanto Renzi occupa il Parlamento con la sua schifosa legge elettorale. Meno delinquenti e più sicurezza, meno Renzi e più Democrazia. Terni va ripulita. Tornerò presto in città”.

“Un’altra rapina sfociata nel sangue, l’ennesima tragedia – dice invece Emaneuele Fiorini –  l’ennesima morte di un povero innocente. In quattro mesi a Terni, tre nostri concittadini hanno perso la vita, senza motivo, senza giustificazione alcuna: gennaio Gabriella Zelli Listanti, marzo Davide Raggi ed oggi 28 aprile un anziano signore di 91 anni.

Ormai a Terni non si è più tranquilli, nè di giorno nè di notte, nè per strada nè nelle proprie abitazioni. Ormai la cronaca locale è un bollettino di guerra, ormai la nostra città ripetutamente e sempre più spesso si macchia di sangue innocente, la nostra città è bersagliata da criminali disposti a tutto.

Ma quel che peggio è che le nostre autorità locali non muovono un dito di fronte a questa situazione ormai incontrollabile ed esplosiva.

In data 23 marzo il Consiglio Comunale di Terni ha adottato un atto di indirizzo sul tema della sicurezza in città con cui impegnava la giunta a predisporre un cronoprogramma da presentare entro trenta giorni, con l’indicazione dei provvedimenti da adottare. Ebbene i trenta giorni sono trascorsi ma, come di consueto, la Giunta non ha fatto nulla, come se la morte di due innocenti non fosse degna di un loro intervento, di un loro impegno a tutela della nostra sicurezza.

Ritengo che a fronte di questo ennesimo spargimento di sangue il Sindaco e la sua giunta, data la loro incompetenza e negligenza, ormai palese a tutti, decidano finalmente di rassegnare le dimissioni. Ritengo altresì data la situazione sicurezza in città, ormai sempre più allarmante ed incontrollabile, siano tempestivamente messe in atto misure eccezionale quali: l’intervento dell’esercito, adeguamento e potenziamento della Polizia Municipale, potenziamento e maggiore coordinamento fra le Forze dell’Ordine.

Sindaco e giunta che sono figli di quella stessa politica che a livello nazionale sta intasando il nostro paese di criminali disposti a tutto, sta trasformando l’Italia in un paradiso per delinquenti, orde di banditi stanno disseminando sangue e paura su e giù per la penisola, ciò perché nel nostro paese tutto è consentito, nulla si rischia. Basti pensare che il Governo Renzi ha disposto la depenalizzazione dei reati per i quali la pena detentiva non è superiore nel massimo a cinque anni. Fra questi anche: il furto, la violazione di domicilio e la violenza privata.

A questo punto ci chiediamo: chi dovrebbe tutelarci, chi dovrebbe avere a cuore la nostra sicurezza ed incolumità fisica, da che parte sta realmente? Dalla parte dei delinquenti o dei suoi cittadini?

È ora di dire basta a tutto ciò, di dire basta allo spargimento di sangue innocente, è ora di mandare a casa quella classe politica che giorno dopo giorno ci sta privando della nostra dignità, della nostra sicurezza, della nostra vita”.

Il M5S chiede invece ‘la testa’ del sindaco e annuncia che presenterà una mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino di Terni: “Il M5S depositerà una mozione di sfiducia al sindaco Leopoldo Di Girolamo.
A più di un mese di distanza, dall’approvazione dell’atto unitario sulla sicurezza avvenuta il 23 marzo, di fronte a una città che chiedeva risposte immediate nessuna delle azioni per cui è stata impegnata la giunta è stata messa in atto. Dal percorso di audizioni svolte in commissione la giunta ha inoltre palesato inaccettabili mancanze e lacune che la città non può tollerare.

Il nostro è un atto duro che consiste nell’azione ultima che l’opposizione ha a disposizione per manifestare la propria contrarietà all’azione di governo della città. Abbiamo provato a collaborare in ogni modo, abbiamo portato le nostre proposte che costituiscono gran parte degli impegni concreti all’interno dell’atto unitario, abbiamo fuggito da qualsiasi azione di sciacallaggio come invece fatto da tante forze politiche nei drammatici giorni dello scorso mese.

L’unica risposta che abbiamo avuto di fronte al nostro impegno è stato scontrarci contro il muro di gomma di una maggioranza la cui unica condotta è quella di mischiare le carte, distrarre, fingersi interessata per poi lasciare tutto immutabilmente sprofondare verso l’abisso.

Oggi, dopo il dramma consumato nel pomeriggio, il nostro ruolo di consiglieri d’opposizione, di portavoce dei cittadini ci impone il dovere di un gesto di responsabilità nei confronti della città”.