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Salta il Consiglio comunale sul rendiconto 2017 tra bufere politiche e rischi per l’amministrazione

Claudio Bianchini

Salta il Consiglio comunale sul rendiconto 2017 tra bufere politiche e rischi per l’amministrazione

Bufera nel centrosinistra, nel mirino Lorenzo Schiarea del Movimento per Foligno, all'attacco anche le opposizioni
Mer, 09/05/2018 - 17:20

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Ad un anno dalle nuove elezioni torna a scricchiolare la maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco Nando Mismetti.

Rischi seri per la mancata approvazione del rendiconto

Questa mattina è infatti saltato, per mancanza del numero legale, il Consiglio comunale che doveva portare all’approvazione del rendiconto 2017  un atto fondamentale dell’amministrazione comunale, con il quale vengono certificate le entrate e le spese relative allo scorso anno. Il mancato via libera potrebbe avere effetti disastrosi, dalla crisi nella gestione di personale e servizi sino al possibile scioglimento dello stesso Consiglio comunale.

Fuoco incrociato contro il capogruppo Schiarea

Assenti alla seduta consiliare odierna, il capogruppo dei Socialisti Roberto Ciancaleoni, ormai uscito dalla coalizione mismettiana e passato ufficialmente all’opposizione del governo cittadino; Lorella Trombettoni che da tempo ha abbandonato il gruppo del Partito Democratico per confluire nel Gruppo Misto e, per l’appunto Lorenzo Schiarea capogruppo del Movimento per Foligno, lista civica centrista che sostenne la candidatura Mismetti. Ad attacarlo, la capogruppo piddina Seriana Mariani ed il consigliere Vincenzo Falasca esponente del Movimento Democratico Progressista – Articolo Uno.

Acque agitate in maggioranza

“In occasione di un appuntamento consiliare così importante, come il rendiconto di gestione del Comune, la seduta è andata deserta perché non ha partecipato un consigliere di maggioranza, senza alcuna giustificazione”. E’ il j’accuse di Seriana Mariani, capogruppo del Partito Democratico che lancia strali verso l’alleato centrista. sottolineando inoltre che “l’approvazione di questo atto, comporta la massima assunzione di responsabilità possibile nei confronti dei cittadini. Foligno – prosegue la Mariani – merita molta più attenzione, piuttosto che comportamenti incomprensibili”.

Il capogruppo di Movimento per Foligno finisce anche nel mirino di Vincenzo Falasca: “ancora una volta – attacca  ha fatto mancare il numero legale, senza alcun preavviso e giustificazione”. L’esponente di MdP rincara la dose: “dopo un lungo e poco edificante travaglio, la lista civica alla quale appartiene, ha ottenuto un rappresentante in giunta, l’assessore Cristina Grassilli, risulta incomprensibile il perdurare di sgambetti, reticenze e latitanze – sottolinea Falasca – i due sono tra i maggiori assenteisti, rispettivamente nelle commissioni e nelle sedute di giunta, nonché nei Consigli Comunali. Non essendo pervenuto alcun segnale di divergenze politiche e/o amministrative – sottolinea – viene, legittimamente, da domandarsi se ci siano secondi fini personali o di riposizionamento politico, che comunque rendono inaccettabile, irresponsabile e scorretto, nei confronti della città ed anche dal punto di vista personale, un comportamento di questo tipo”.

Schiarea si defende e contrattacca

“Il Consigliere comunale Falasca – ribatte il capogruppo centrista –  di ‘incerta appartenenza’ e ancora più ‘veloci riposizionamenti’ politici, prima di dichiarare farebbe meglio a pensare, e ad informarsi. Tramite mail avevo infatti già informato chi di dovere, che gravi problemi familiari mi avrebbero impedito la partecipazione al Consiglio comunale nella data e nell’orario prefissato”. Schiarea dichiara di aver comunicato la sua indisponibilità al presidente del Consiglio comunale Alessandro Borscia. Ma rilancia la palla agli alleati: “se questo è davvero un problema di natura, non solo politica, ma anche di rispetto personale, e non si è convenuto di aggiornare data ed orario del Consiglio comunale, il problema non è del sottoscritto, ma eventualmente di chi ha ritenuto di non poterlo fare. Falasca – conclude – ha sbagliato completamente obiettivo dimostrando di essere precipitoso oltre che disinformato. Il sottoscritto e il Movimento per Foligno non accettano lezioni e critiche da chi non ha patente e neppure autorevolezza per farlo”.

Presente Elio Graziosi, ma le opposizioni escono dall’aula

Presente e al suo posto, Elio Graziosi, ex consigliere comunale del Partito Democratico poi confluito in Liberi e Uguali con Elisabetta Piccolotti dal quale è recentemente uscito. Mentre i rappresentanti di minoranza presenti in aula, hanno scelto una ‘ritirata strategica’ per non offrire alcun supporto alla maggioranza di centrosinistra.

Forza Italia spara a zero sul centrosinistra

Ad affondare il coltello nella piaga ci pensa subito Riccardo Meloni, capogruppo comunale di Forza Italia, che spara ad alzo zero. “Dopo aver scelto autonomamente sia la data che l’orario di svolgimento della seduta del Consiglio comunale – riferisce il capogruppo azzurro – la maggioranza non è stata nemmeno in grado di avere il numero legale, e pertanto – infierisce – ancora una volta la seduta è andata deserta. Un altro segno della totale ed assoluta incocludenza della maggioranza che governa la città”.

I grillini: “restano tutti i problemi di inizio legislatura”

Bordate arrivano anche dai grillini, con i consiglieri comunali Fausto Savini e Valentina Ferrari che non risparmiano critiche ed accuse. “Con l’approvazione del rendiconto di gestione arrivano puntuali i maldipancia di alcuni consiglieri della maggioranza, per i quali non si è ancora trovata una ‘soluzione politica’. A dimostrazione, qualora ce ne fosse bisogno, che l’attuale amministrazione comunale non ha alcun rispetto dei cittadini amministrati e delle condizioni della città. Ci avviamo finalmente alla fine di questa consiliatura – commentano gli esponenti del Movimento Cinque Stelle – che ha visto una maggioranza sempre più avvitata su se stessa e i suoi interessi, lasciando i problemi di inizio mandato esattamente come li aveva trovati, dimostrandosi compatta in una sola occasione, quando ha decretato la chiusura della Fils”.

Immagine di repertorio

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