Distinti e eleganti, entravano nelle concessionarie ternane fingendosi interessati all’acquisto di auto di grossa cilindrata e poi si davano alla fuga con le vetture visionate approfittando di un attimo di distrazione del venditore.
L’Arma dei Carabinieri di Terni, grazie in particolare alla capillarità delle stazioni sparse su tutto il territorio provinciale, ha arrestato una coppia di romani pluripregiudicati dediti in maniera seriale alla commissione di furti di autovetture.
Tra febbraio e marzo a Terni alcune concessionarie avevano denunciato il furto di 3 auto di grossa cilindrata da parte di distinti “acquirenti”. I Carabinieri, mettendo a sistema i diversi elementi raccolti nei 4 episodi caratterizzati dalle medesime modalità operative, tre dei quali localizzati in zona Maratta ed un quarto a Narni (fallito), hanno intrapreso un meticoloso lavoro di intelligence per identificarne gli autori.
Il modus operandi dei ladri era sempre lo stesso: distinti, ben vestiti e molto educati, i due entravano nelle diverse concessionarie fingendosi clienti molto competenti ed interessati all’acquisto. Successivamente con inganno e furbizia riuscivano ad impossessarsi delle seconde chiavi di vari automezzi e sfruttando i momenti in cui erano presenti molti clienti sottraevano abilmente il mezzo.
Le indagini hanno portato gli investigatori sulle tracce di due uomini: un 49enne ed un 46enne, entrambi già autori di episodi delittuosi similari in varie regioni italiane, tali da permettere, da parte del G.I.P. del Tribunale di Terni, l’emissione nei loro confronti di un’ordinanza di custodia cautelare per i reati di furto aggravato in concorso e continuato. I due soggetti, raggiunti questa mattina dai Carabinieri della Stazione di Terni sono stati arrestati e sottoposti al regime degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. La perquisizione eseguita nei loro confronti ha portato anche al sequestro dell’abbigliamento utilizzato dai due in occasione della commissione dei raid ternani, di molte schede telefoniche, ma soprattutto al rinvenimento di numerose chiavi di autovetture presumibilmente trafugate da altre concessionarie umbre, toscane e laziali.