Un gruppo di circa 30 ferrotranvieri, tra controllori e capitreno, ha bloccato questa mattina la stazione di Roma Termini, distribuendo ai passanti fischietti e trombette e sfilando con degli striscioni. Lamentano di essere stati licenziati in tronco, senza una valida ragione, dalle Ferrovie dello Stato, nonostante la loro produttività lavorativa. I fischi, ben udibili al di fuori della stazione, hanno richiamato l’attenzione dei molti pendolari già bloccati dall’allagamento che ha mandato in tilt l’intera capitale. Le linee della metropolitana sono state infatti chiuse a seguito del violento nubifragio di questa mattina. Traffico congestionato, fogne bloccate, scuole chiuse: questo il bilancio per la capitale, che ha spinto Alemanno ha chiedere lo stato di calamità naturale.
I gravi allagamenti hanno causato anche un disperso e una vittima, un anziano è stato trovato morto in un seminterrato nel quartiere Infernetto, nella zona sud di Roma.
In diverse parti della città risulta tuttora impossibile anche camminare a piedi, a causa dei 30 cm d’acqua sulle principali arterie della città, mentre la situazione non accenna a migliorare: da questa sera alle 21, per 24 ore, sciopererà il personale della ristorazione e delle pulizie di Trenitalia, mentre dalle 9 di domani fino alle 17 toccherà a tutto il personale delle Fs impiegato nella circolazione. A proclamare unitariamente i due scioperi Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Fast Ferrovie e Salpas, nel Gruppo Fs “per l'incertezza di prospettiva delineata con il nuovo piano d'impresa, per il dimensionamento produttivo e per fermare la nuova accelerazione dei processi di esternalizzazione di attività strategiche, a partire dalle manutenzione delle infrastrutture e del materiale rotabile”.
AleChi