Le segnalazioni arrivano da località Acqua Solfurea (Gubbio), il vicesindaco Tasso ha annunciato un incontro con i cittadini "per trovare insieme una soluzione"
Rifiuti abbandonati (di ogni tipo), con cassonetti stracolmi, sono stati trovati in questi giorni in località Acqua Solfurea, a Gubbio, lungo la provinciale per Mocaiana.
La segnalazione di un cittadino – foto a sinistra (trovati numerosi tubi, cassette della frutta e due pneumatici) – è di ieri pomeriggio (29 aprile) mentre la foto di destra (con centinaia di vasi, stufette e un trasportino per animali) risale a qualche giorno fa ma sempre nella medesima zona, ancora priva dei cassonetti con chiave e del servizio porta a porta ormai diffusi in tutto il territorio comunale.
Tanta la rabbia dei residenti che – da quanto riferiscono – a volte sarebbero addirittura costretti a tenersi la spazzatura a casa visti i cassonetti sempre strapieni. L’inciviltà, dunque, la fa ancora da padrona mentre la maggior parte degli eugubini invocano fototrappole e controlli più severi, a cominciare dall’analizzare la tipologia di rifiuti e risalire ai presunti responsabili.
Una situazione che si ripete in più zone del vasto Comune eugubino: “A Madonna della Cima – dice una cittadina – hanno sversato la qualunque: sedie, estintori, cocci e un trattore abbandonato, tutti rifiuti che man mano scendono a valle e si fermano tra i rovi e il letto del Camignano, (sicuramente qualche ditta) e nessuno ha ripulito. Dietro al cimitero idem con animali morti (agnelli a Pasqua) e amianto incluso!“.
Tornando all’episodio più recente di Acqua Solfurea il vicesindaco Alessia Tasso, annunciando un incontro con i cittadini per trovare una soluzione, ha precisato: “Quello che vediamo è un abbandono di rifiuti speciali, in altre parole un reato portato avanti da qualche incivile forse anche in malafede. Non si può prendere e risolvere quindi con l’aumento di contenitori o della frequenza di ritiro perché questo porterebbe addirittura a incentivare tali comportamenti. I contenitori vanno rimossi da lì perché sono troppo esposti sulla strada e facili da prendere di mira, vanno quindi tolti, chiusi a chiave e collocati altrove”.