Jacopo Brugalossi
Una certezza c’è: nel consiglio comunale di Spoleto non ci si annoia. Partiamo dalla fine, quando tra la presidente Patrizia Cristofori – che aveva appena dichiarato conclusa la seduta ed era sul punto di uscire con cappotto e borsetta già indossati – e il consigliere di minoranza Sergio Grifoni si è scatenato un furibondo alterco, durante il quale il capogruppo del Terzo Polo, visibilmente agitato, ha ripetutamente inveito contro la collega.
Maggioranza senza numeri – Le avvisaglie di una seduta “tormentata” c’erano tutte: il regolamento sull’Imu da approvare ed una maggioranza senza numeri, visto che oltre al sindaco Benedetti – a New York per promuovere il Festival dei 2 Mondi – mancavano anche 2 consiglieri del Pd – Catanossi e Martellini – e l’esponente di “Spoleto Città Unita” De Angelis. Una situazione che faceva pendere la bilancia dalla parte dell’opposizione, la quale avrebbe potuto contare sui voti di 14 consiglieri – l’unico assente era Bernelli (Fli) – contro i 13 della controparte.
Gli emendamenti – La bagarre si è scatenata, com’era prevedibile, proprio nel momento di discutere gli emendamenti al regolamento sull’Imposta Municipale Propria. Quattro quelli presentati dall’opposizione, elaborati, secondo gli stessi esponenti, per venire incontro a problemi reali dei cittadini. Il primo riguarda particolari tipi di terreni agricoli, che i proprietari dovrebbero avere il diritto di far valutare in modo autonomo da una perizia giurata, alla quale il Comune potrebbe opporsi solo con specifiche motivazioni. Il secondo si applicherebbe ai terreni perequati, per i quali l’opposizione chiede un’aliquota più bassa dell’attuale 0,3%. Il terzo riguarda le zone di interesse pubblico, su cui l’imposta dovrebbe essere pagata solo nel momento in cui venisse effettivamente presentato un progetto esecutivo. Col quarto emendamento, infine, l’opposizione chiede che in determinate situazioni il Comune rinunci alla sua percentuale sull’Imposta.
La ritirata – Non c’è stato neanche il tempo di iniziare la discussione. La maggioranza si è sottratta a una possibile debacle abbandonando in massa i banchi del consiglio, e facendo così venire meno il numero legale. Già, perché la seduta odierna, essendo prosecuzione di quella di ieri, è da considerarsi come prima convocazione. Non bastavano quindi i 14 consiglieri rimasti sui banchi a validare il consesso, ne sarebbero serviti due in più. Inutile raccontare l’esplosione di rabbia di tutta l’opposizione, mai così compatta. Detto del furente litigio tra Grifoni e la presidente Cristofori, i consiglieri di minoranza hanno sparato a zero sull’operato dei colleghi di Pd e Psi in una improvvisata conferenza stampa, nel corso della quale hanno sottolineato “l’arroganza della maggioranza, che quando si trova alle strette preferisce evitare il confronto”.
Rischio sanzioni? – Da parte sua, il capogruppo Pd Trippetti è sembrato sereno, spiegando che il termine del 31 ottobre per l’approvazione del regolamento sull’Imu non sarebbe tassativo, e quindi il Comune non andrebbe incontro ad alcun tipo di sanzione. Le sue parole sembrano però in conflitto con quelle pronunciate giusto ieri dal ministro dell’economia Vittorio Grilli, che ha chiuso la porta a qualsiasi proroga dei termini di pagamento della terza rata (che scadranno il 17 dicembre), invitando i Comuni che ancora non avessero deliberato il regolamento a farlo al più presto.
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