La conferma della governatrice Tesei appesa a quello che accadrà in Sardegna. Il centrosinistra impantanato sulle amministrative
Il 2024 è un anno elettorale particolarmente intenso, a livello locale ma anche a livello nazionale. In Umbria andranno al voto a giugno due terzi dei comuni, compreso il capoluogo di regione e la terza città dell’Umbria, Foligno. A fine anno, orientativamente, si torna al voto per la Regione. In questo contesto si inseriscono le Europee e altre Regionali in tutta Italia. Nell’arco del 2024 andranno al voto Sardegna, Piemonte, Basilicata, Abruzzo e, appunto Umbria. Una partita intrecciata su più livello, nella quale il primo rischia di mandare in aria i successivi.
Il nodo ‘uscenti’
E’ quello che sembra verificarsi in questi giorni per il centrodestra. Il 25 febbraio recarsi alle urne tocca alla Sardegna, dove la Lega, in linea con quanto deciso a livello generale, vuole confermare l’uscente Christian Solinas, mentre Fdi vuole puntare sul sindaco di Cagliari. L’empasse c’è e le parole sibilline sono state quelle pronunciate dal vicesegretario della Lega, Andrea Crippa: “O si confermano gli uscenti, o si riapre tutto“. Tradotto: anche la riconferma della Tesei in Umbria potrebbe essere a rischio.
La conferma di Tesei appesa a Solinas
Gli sforzi di questi giorni sono tutti legati all’exit strategy: offrire un atterraggio soft a Solinas per convincerlo a mollare. L’ultima potrebbe essere le Europee, sponsorizzato da tutto il centrodestra, con la sponda di un aiutino a dei temi alla Lega in Parlamento, l’Autonomia differenziata e il terzo mandato per i sindaci fino a 15mila abitanti (che in Umbria aiuterebbe primi cittadini di centrosinistra, ndr). Le prossime ore saranno dunque decisive, con un occhio alle Europee. Al netto delle affermazioni pubbliche, è possibile che per le Regionali, tutto resti aperto fino alle Europee. In base ai risultati di quella tornata si potrà decidere un eventuale cambio di cavallo.
Preoccupazione per l’andamento del centrosinistra
Il centrosinistra non sembra aver messo la testa sulle Regionali, ma si sta occupando delle Amministrative. Su questo fronte si registra l’allarme del Psi: “Dopo una riunione dei nostri rappresentanti nei comuni che andranno al voto – scrivono i segretari regionale e provinciali, Federico Novelli, Ursula Masciarri e Giuseppe Chianella – esprimiamo profonda preoccupazione visto che la situazione è pressoché identica a quella che si era venuta a creare in occasione della trascorsa tornata elettorale.
Ad oggi nei cinque Comuni oltre i ventimila abitanti chiamati al voto si è lontani dal costruire una unica coalizione tra le forze alternative al centrodestra umbro e, ancor di più, a trovare candidati condivisi e spendibili per il ruolo di primo cittadino“.
L’appello dei Socialisti: “Superare i personalismi”
“La storia di Terni si sta infatti ripetendo a partire dal Capoluogo di Regione. Il 2023 è terminato
senza che sia stato individuato il candidato Sindaco e, ancora oggi, pezzi significativi di quello che
dovrebbe essere un centro sinistra unito non sono presenti e non partecipano ad un progetto comune.
Altri addirittura scelgono progetti alternativi: pensiamo al consigliere regionale Andrea Fora che ha
preferito aderire al progetto del centro destra. Il PD, partito di maggioranza della coalizione, non riesce ad avere un ruolo di guida nella costruzione di una compagine rappresentativa ed incapace di esprime una visione unitaria. La situazione è pressochè identica a Foligno dove il PD propone un candidato prontamente bocciato dal movimento cinque stelle. Condizioni non troppo diverse si ripetono ad Orvieto, Bastia Umbra ed in parte a Gubbio. Riteniamo necessario rilanciare un appello al superamento di personalismi, divisioni e frammentazioni e chiamare a raccolta tutte le forze politiche alternative al centro destra. Dobbiamo con urgenza elaborare una proposta unitaria, concreta e credibile da presentare ai cittadini di tutte le città umbre che vanno al voto a partire dall’individuazione dei rispettivi candidati
a sindaco. Nei prossimi giorni anche sulla base delle eventuali adesioni a tale richiamo, il PSI valuterà
come proseguire nel percorso che ci porterà al voto”.