Le indagini sui due colpi ravvicinati hanno permesso di acquisire elementi probatori anche a carico di un 19enne residente a Città di Castello, nei suoi confronti la Procura ha chiesto e ottenuto i domiciliari come gli altri tre (arrestati a febbraio)
C’è un quarto arresto per le rapine dello scorso dicembre, avvenute nel giro di 4 giorni in un distributore di carburante a San Secondo (nella foto) e nell’Autogrill di Pieve Santo Stefano (Ar) lungo la E45.
I carabinieri di Città di Castello hanno infatti dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Perugia nei confronti di un 19enne macedone da tempo residente proprio a Città di Castello. Le indagini condotte sui due colpi ravvicinati hanno permesso di acquisire una serie di elementi probatori anche a carico del giovane, nei confronti del quale la Procura ha chiesto e ottenuto la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Lo scorso febbraio i carabinieri avevano già arrestato tre uomini (anch’essi finiti ai domiciliari con braccialetto elettronico) – un 24enne argentino residente a Città di Castello, un 25enne di Città di Castello e un 22enne marocchino residente a San Giustino – e denunciato un quarto a piede libero, un 28enne ghanese residente a Città di Castello. Il 19enne, dunque, sarebbe stato il quinto (ed ultimo) elemento della banda.
In entrambi gli episodi gli arrestati avrebbero agito sempre con il volto travisato e armati di machete e roncola, ognuno con compiti ben definiti, con l’unico obiettivo di farsi consegnare gli incassi giornalieri.
Nella prima rapina, avvenuta poco prima di Natale, i malviventi avevano puntato alla testa del titolare del distributore un machete, costringendolo a consegnar loro l’incasso di circa 2000 euro. Poi la fuga in auto, a bordo della quale li attendeva un quarto uomo.
Nella seconda rapina, il 27 dicembre, armati di roncola, avevano fatto irruzione all’interno dell’Autogrill della superstrada. La rapina, però, non era andata a segno, poiché il terzo uomo rimasto fuori a fare il palo, aveva avvisato i complici dell’imminente arrivo delle forze dell’ordine. I tre si erano quindi allontanati a bordo della stessa auto utilizzata per la rapina di San Secondo, guidata ancora da un quarto uomo.