600 km, di cui 38 km di gallerie (in tutto 70): questi solo alcuni dei numeri del raccordo Perugia – Bettolle, al centro oggi di un profondo lavoro di rifacimento e riqualificazione. Per la ormai considerata “tangenziale di Perugia”, Anas ha elaborato un piano, destinandovi 20 milioni di euro: una cifra importante, se si considera che il governo ha investito 300 milioni di euro su tutta l’intera rete nazionale. Di questi, il Compartimento dell’Umbria ne ha avuti circa 30 milioni, il 10%. Lavori resisi utili dopo l’incuria e l’inadeguata manutenzione, dovuta anche alla crisi economica. Peccato che la tempistica di questi lavori di rifacimento possa trasformarsi, da parte degli automobilisti, nella scelta di percorsi alternativi e dunque di “trappole che paralizzano di fatto la città con ingenti ingolfamenti sommando questa difficoltà a quelle già presenti lungo le strade cittadine, specialmente in caso di maltempo“. A dirlo sono i consiglieri del Pd Mirabassi e Borghesi, in commissione urbanistica a Palazzo dei Priori, tanto da voler proporre “di attivare tutte le tecnologie possibili per monitorare costantemente la situazione, specialmente nelle ore di punta“. Al tavolo per discutere della proposta, poi respinta con 5 voti a favore, 7 astenuti e i due contrari di Leonardi e Sorcini, è intervenuto il Capo Compartimento Anas per l’Umbria, Raffaele Celia.
Carenza di risorse – “Da un lato – ha spiegato Celia – avevamo una carenza di risorse, ma dall’altro un obbligo normativo di adeguamento a nuovi standard di sicurezza delle strade, per cui Tutti lavori che, per quanto riguarda il raccordo, hanno già interessato la galleria Volumni in direzione Ponte San Giovanni. Entro metà marzo sarà finita la “canna” della galleria in direzione Ponte San Giovanni e sarà avviata quella in direzione Trasimeno che dovrebbe concludersi entro metà giugno. E ancora: messa a punto l’illuminazione, il risparmio energetico all’interno della galleria, l’installazione di telecamere monitorate dalla centrale operativa Anas di Ponte San Giovanni 365 giorni l’anno. Gli interventi, in base a quanto spiegato da Celia, sono stati fatti in tempi così ravvicinati per una questione di scadenza dei fondi statali.
Una volta finiti, entro la metà di giugno, i lavori della galleria Volumni saranno avviati quelli per la Galleria di Prepo, per i quali sono previsti 8 messi di lavoro, ma dovranno essere decisi i tempi condividendoli con il Comune e con le altre istituzioni.
Lavori notturni – Per velocizzare l’esecuzione degli interventi, Mirabassi e Borghesi hanno tirato fuori la carta dei lavori notturni. Ma il capo Compartimento ha anche spiegato che Anas ha provveduto ad un’analisi costi benefici dell’impiego degli operai la notte, ma la produttività non avrebbe comportato significativi anticipi sui tempi previsti. “Tuttavia – ha precisato – abbiamo chiesto e ottenuto dalle imprese appaltatrici di poter aumentare le ore di lavoro e abbiamo aggiunto il sabato che non era previsto in origine, per cui riusciamo comunque a rispettare la tabella di marcia.”
Lavori a primavera – I lavori sulla E45 cominceranno nella tarda primavera: verrà riqualificato il manto stradale, e ripristinati tutti e tre gli strati, anziché solo il tappeto d’usura più superficiale. I cantieri sono stati organizzati con una scadenza utile a non intralciare la viabilità urbana, “obiettivo per il quale“, ha approfondito l’ingegner Ambrosi del comune, “peraltro si è anche deciso di dividere i lavori in 4 cantieri (Volumni, Genna, Prepo e Ellera) cercando di contenere gli effetti sul traffico pesante, che la viabilità cittadina non sarebbe stato in grado di accogliere se i lavori fossero stati fatti con un unico cantiere sui vari tratti”.
Tuttavia, nulla da fare: l’agenda dei lavori resta tale qual è al momento. L’unica soluzione sarebbe quella di potenziare le arterie stradali limitrofe, evitando così forse di mandare la viabilità in parziale black-out.
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