di Claudio Bianchini
La Fiera dei Soprastanti declassificata ad un mix tra sagra pecoreccia e carnevalata, il Gareggiare dei Convivi paragonato ad un banchetto a porte chiuse per pochi eletti, il Corteo Storico costretto a sfilare tra le vie del centro storico in una penombra quasi spettrale ed un Cerimoniale in piazza grande riservato a qualche decina di quintanari selezionati. Sono queste – per sommi capi – le principali critiche che vengono rivolte all’indirizzo di Palazzo Candiotti. A volte velate, a tratti sferzanti, in alcuni casi sfrontate e provocatorie: che siano frecciatine o palle di cannone hanno comunque la stessa destinazione. Riusciranno a scuotere il quartier generale dell’Ente Giostra della Quintana? Certo, la critica fine a se stessa nulla produce, è un dato di fatto. La tanto invocata critica costruttiva può invece essere utile: non mira infatti a far crollare quanto costruito, ma invita ad intervenire con alcune migliorie per sistemare meglio il tutto. I quintanari sono gente sanguigna, sono folignati che valgono doppio perché non restano alla finestra a guardare ciò che accade ma scendono – come recitano le immortali parole del nostro Bando – ‘nelle vie, nelle piazze e nel Campo de li Giochi’ a rimboccarsi le maniche per dare un contributo alla propria città. Un contributo fondamentale sotto il profilo sociale, culturale ed economico. E soprattutto, lo fanno gratis: rimettendoci a volte di tasca propria e comunque togliendo tempo a svaghi, amore ed amicizie. Il libero sfogo non è quindi solo consentito, ma merita attenzione e considerazione. La vera novità di questi ultimi tempi è proprio questa: i quintanari – ai quali è sempre stato richiesto tanto, ed hanno sempre dato tutto – hanno cominciato ad alzare la voce e la testa. Non sono più – ammesso che lo siano mai stati – un silenzioso popolo disposto a sopportare – e supportare – tutto e tutti accecati dall’inesauribile amore per la Quintana. Dapprima fu Centolire.net, il blog di ‘resistenza quintanara’ – come gli stessi curatori lo definirono – a fare da voce fuori dal coro, adesso complice anche l’avvento di facebook, il dibattito è cresciuto, si è ampliato, tutti possono dire ciò che vogliono e renderlo di pubblico dominio. E si legge di tutto – per l’appunto – dalle critiche alla Fiera dei Soprastanti alle contestazioni al nuovo Cerimoniale, dalla necessità di maggiore illuminazione alla richiesta di controlli per sedare gli animi di chi si è concesso qualche giro in più di Filomè… Insomma, la pentola bolliva già da tempo, forse quasi pronta ad esplodere ma a togliere il coperchio dal cosiddetto ‘vaso di Pandora’ è stato Ivano Bruschi, lo ha fatto da semplice quintanaro – precisa – ma non si può non tener conto del fatto che sia Vice Priore del Rione Pugilli, Capogruppo consiliare di SEL e Presidente della II Commissione consiliare, a lui si deve – tra le altre cose – l’apposizione dell’indicazione delle targhe “Città della Quintana” nei cartelli d’ingresso di Foligno. Un ‘autorevole semplice quintanaro’ ha detto – sulla stampa – quello che serpeggia da tempo tra quintanari e folignati. Ha ricevuto tantissimi apprezzamenti ed altrettanti complimenti, così come – ma era da metterle in conto – contestazioni e contro critiche. Comunque sia, il dado è tratto: la vera notizia è che si è sviluppata una sorta di opinione pubblica quintanara che prescinde dai media locali così come dal ‘chiacchiericcio’ da taverna. Una vera e propria ‘rete’ che ha voglia di farsi sentire e vuole farsi sentire. Troppo spesso ‘il Palazzo’ non ascolta o finge di non ascoltare i folignati, ma essendo i quintanari – come detto – folignati che valgono doppio, sicuramente sapranno farsi capire, e capirsi per primi tra di loro: fedeli al fatto che “la concordia e l’amor de la cittade tutta, son pur vittoria e bella e grande”! E voi, come la pensate?