La vicenda del cavaliere Luca Innocenzi, coinvolto nella rissa alle prove ufficiali di giugno scorso, e la sua gestione, hanno delle ripercussioni inevitabili. Ed è così che il Cassero, il Rione che aveva schierato il cavaliere, ora alza la voce e mette nero su bianco le sue rimostranze nei confronti dell’Ente Giostra e della Commissione Giustizia.
Non entriamo nel merito della sentenza
La nota è firmata dal consiglio direttivo del Rione e punta a togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “Archiviata la giostra della Rivincita, è arrivato il momento di dire la nostra sul “caso Innocenzi” che ha condizionato la stagione quintanara 2023. Non vogliamo entrare nell’episodio del parapiglia e nemmeno dare valutazioni sulle decisioni dei vari organi di giustizia, a partire da quella della Commissione di Giustizia e Disciplina, di cui ovviamente prendiamo atto“.
Le difficoltà del Cassero
Il Cassero però sottolinea le difficoltà che le lungaggini per arrivare ad una sentenza gli hanno provocato: “Non possiamo esimerci, però, dal sottolineare le enormi difficoltà con cui il nostro Rione ha dovuto fare i conti a causa delle tempistiche della Commissione. A pochi giorni dalla Giostra della Rivincita, infatti, non sapevamo ancora se avremmo potuto schierare il nostro cavaliere. Tra l’altro i regolamenti per l’utilizzo dei partecipanti al Master non ci hanno permesso di effettuare ben tre prove libere e, solo in seguito allo scioglimento di alcuni cavilli da parte dell’Ente Giostra, abbiamo potuto effettuare solamente le prove ufficiali. Siamo stati costretti a presentarci in pista con un binomio non adeguatamente preparato, vedendo aumentare notevolmente il rischio incidenti. A nostro avviso la Commissione si sarebbe dovuta pronunciare diverse settimane prima e non ci si venga a dire che non c’erano i tempi tecnici. E’ profondamente ingiusto e rischioso che a soli cinque giorni dalla Quintana un Rione non sappia ancora se potrà schierare il suo cavaliere“.
La Commissione ha voluto attendere le pronunce
Per il Cassero, l’impressione “è che la Commissione abbia voluto attendere le pronunce della Federazione e soprattutto del Tar in merito al Daspo prima di sentenziare. Così facendo i tempi si sono inevitabilmente allungati, aumentando notevolmente le difficoltà per il Rione e per il Cavaliere proveniente dal Master. Ci auguriamo che quanto accaduto spinga l’Ente Giostra ad una profonda riflessione e che nessun altro Rione si ritrovi in futuro nella nostra stessa posizione. La vicenda Innocenzi è stata gestita male, malissimo dalla Commissione, come del resto, seppur informalmente, hanno sostenuto un po’ tutti i Rioni”.
La tornata di Palmieri
“Anche al Campo de li Giochi quest’anno non sono mancati problemi. Se il nostro Paolo Palmieri aveva consumato il tempo a sua disposizione, perché non è stato fermato? Che senso ha fargli disputare interamente una tornata non valida? Si parla sempre della necessità di ridurre il rischio infortuni, ma situazioni come quelle descritte non fanno altro che aumentarlo. E’ giunto il momento che la nostra manifestazione faccia un concreto passo avanti sul fronte organizzativo e gestionale“.
Il ringraziamento a Paolo Palmieri
“Approfittiamo di questa nostra nota per ringraziare Paolo Palmieri per l’impegno, la disponibilità e la grinta con cui ha affrontato la Giostra. Per lui era l’esordio ed è mancato soltanto un pizzico di concentrazione. Siamo certi che continuerà a lavorare e che la prossima volta saprà presentarsi ancora più competitivo. Infine Luca Innocenzi. Siamo stati accanto al nostro campione con tutte le forze, perché l’affetto si dimostra soprattutto nei momenti difficili. Sicuri che abbia la stessa voglia di rivincita che ha il Rione Cassero e che nel 2024 il nostro sodalizio torni ad essere vincente”.