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Protocollo Umbria – Toscana, Giunta Proietti ritira atto

Redazione

Protocollo Umbria – Toscana, Giunta Proietti ritira atto

Tutto da rifare il protocollo d'intesa tra la Regione Umbria e la Toscana: dopo il rinvio del Consiglio regionale toscano, la Giunta Proietti ritira l'atto
Mar, 05/08/2025 - 18:18

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Tutto da rifare il protocollo d’intesa tra la Regione Umbria e la Toscana: dopo che nei giorni scorsi il Consiglio regionale toscano aveva sospeso la discussione sull’atto, rinviandola a settembre per varie polemiche insorte, ora la Giunta Proietti lo ha ritirato. La delibera è del 31 luglio ma a renderla nota sono stati i consiglieri regionali umbri di centrodestra.

I consiglieri regionali di opposizione, Donatella Tesei e Enrico Melasecche (Lega Umbria), Eleonora Pace, Paola Agabiti e Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Andrea Romizi e Laura Pernazza (Forza Italia), Nilo Arcudi (Tesei Presidente – Umbria Civica) spiegano infatti che “con la deliberazione n. 791 del 31 luglio 2025, la Giunta regionale dell’Umbria ha formalmente ritirato la propria delibera n. 751 del 22 luglio scorso, contenente lo schema di accordo tra Regione Umbria e Regione Toscana. Si tratta di un atto politicamente rilevante, che sconfessa nel merito e nel metodo uno dei provvedimenti più esibiti dall’attuale maggioranza nelle ultime settimane, e che conferma in modo inequivocabile le critiche sollevate con forza dai gruppi regionali di centrodestra e civici”.

“Fin dall’inizio – scrivono in una nota – abbiamo denunciato la natura opaca, fragile e incoerente di un protocollo che, nei contenuti, svende l’Umbria alla Toscana. Dietro gli slogan sull’Italia di mezzo e su una presunta ‘visione comune’ tra le due Regioni, si celavano gravi criticità: a partire dal tema dell’elisoccorso, dalla gestione della mobilità passiva verso la Toscana, dal ruolo dell’Umbria nel governo delle infrastrutture strategiche e nella pianificazione sociosanitaria. Il ritiro dell’atto – continuano –, motivato con un generico riferimento alla necessità di ‘ulteriori modifiche e integrazioni’, certifica in realtà il completo naufragio di un’iniziativa improvvisata, dettata da esigenze politiche contingenti più che da una reale strategia di sviluppo condiviso. Le spiegazioni fornite dalla presidente Proietti, in un video pubblicato ieri sui social, non fanno che confermare l’inconsistenza dell’intero impianto: si ammette, di fatto, che l’accordo necessita di essere radicalmente rivisto, che i punti nodali non sono stati definiti e che si attendono le elezioni regionali in Toscana per decidere come, e se procedere”.

“È grave – sottolineano i consiglieri dell’opposizione – che si sia continuato a parlare di ‘accordo operativo’ quando lo stesso era stato ritirato formalmente dal registro degli atti amministrativi, e dunque privo di qualsiasi efficacia. Siamo di fronte a un evidente cortocircuito politico e istituzionale, frutto di un approccio propagandistico che ha puntato a vendere come ‘intesa storica’ un testo privo di concretezza, elaborato senza il coinvolgimento degli uffici tecnici della Regione Umbria, e con la pesante bocciatura del Consiglio regionale della Toscana. Abbiamo evidenziato sin da subito le falle di questa operazione: non è accettabile che l’Umbria venga trattata come retrovia sanitaria o come cerniera subordinata a scelte altrui, perdendo progressivamente centralità, risorse e capacità decisionale”.


“L’attuale Giunta – affermano i consiglieri di centrodestra e civici – si è assunta la responsabilità di firmare, e poi sconfessare, un’intesa in cui l’Umbria appare sempre come Regione che cede e mai come soggetto che guida. Il nostro compito, oggi più che mai, è tutelare l’autonomia regionale, la qualità dei servizi per i cittadini umbri, il diritto a una sanità pubblica vicina ed efficiente, il presidio del territorio e l’autodeterminazione nelle scelte infrastrutturali. Dopo i troppi numeri a caso sbandierati per giustificare la manovra fiscale, bocciati anche dalla Corte dei Conti – concludono -, auspicavamo che la Giunta procedesse con maggiore serietà e attenzione. Niente di tutto ciò. L’Umbria merita serietà, competenza e rispetto”.

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