Ok dall'Ispra per allungare la stagione al 31 gennaio, ma c'è la diffida degli ambientalisti | Che ipotizzano anche il reato di epidemia colposa
Proroga caccia al cinghiale fino al 31 gennaio e spostamenti fuori dal comune in zona arancione, si attendono per domani le decisioni della Giunta regionale.
Si tratta di provvedimenti particolarmente attesi dai cacciatori umbri, al termine di una stagione venatoria fortemente compromessa dall’emergenza Coronavirus.
Proroga al cinghiale
Sulla proroga al cinghiale fino al 31 gennaio c’è già stato il parere favorevole dell’Ispra. Tuttavia è stato chiesto un ulteriore approfondimento dell’Ufficio legale della Regione, dopo la diffida inviata da alcune associazioni ambientaliste, che richiedono il rispetto dell’arco temporale dei tre mesi per questa specie.
L’assessore Morroni, rispondendo in Aula all’interrogazione presentata da Bettarelli (Pd) – ma una simile richiesta è stata avanzata da Mancini (Lega) – aveva spiegato che la Regione, ricevuto il parere dell’Ispra, era pronta a prorogare la caccia al cinghiale fino al 31 gennaio.
Caccia al cinghiale prorogata al 31 gennaio,
la delibera della Giunta regionale
Spostamenti dei cacciatori in zona arancione
Anche le precedenti ordinanze con cui la Regione Umbria consentiva gli spostamenti dei cacciatori al di fuori del proprio comune nei giorni di zona arancione sono state contestate dalle associazioni ambientaliste. Che hanno ipotizzato anche il reato di epidemia colposa, circa il possibile rischio di veicolare il Covid.
La Regione pronta a consentire gli spostamenti ai cacciatori:
le misure per evitare ricorsi
Le ordinanze con le deroghe per pochi giorni, emanate a ridosso delle date interessate, hanno messo a riparo da possibili ricorsi. Ma diverso sarebbe il discorso per un’ordinanza che deve restare in vigore per più giorni, visto che l’Umbria sarà in zona arancione per almeno due settimane.