Caccia in zona arancione, la Regione pronta a consentire gli spostamenti

Caccia in zona arancione, la Regione pronta a consentire gli spostamenti

Massimo Sbardella

Caccia in zona arancione, la Regione pronta a consentire gli spostamenti

Mar, 19/01/2021 - 19:14

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Si va verso la deroga per alcuni giorni, prorogabile sulla base dell'andamento dei contagi Covid in Umbria

La Regione pronta a consentire gli spostamenti ai cacciatori anche al di fuori del territorio comunale, in deroga alle regole della zona arancione di rischio Covid in cui è stata inserita l’Umbria in base all’ordinanza del ministro Speranza.

Una valutazione, in linea con quella assunta durante le festività e nel fine settimana in cui tutta Italia era in zona arancione, che è stata rinnovata anche sulla base di nuovi pareri acquisiti. Cosa che si è resa necessaria anche alla luce delle iniziative delle associazioni ambientaliste, che hanno presentato una diffida rispetto ai precedenti provvedimenti, ipotizzando il reato di epidemia colposa.

Deroghe per pochi giorni, con possibilità di proroga

Il provvedimento dovrebbe essere emesso nella giornata di mercoledì. E dovrebbe avere una validità limitata per alcuni giorni e non per tutto il periodo di svolgimento del calendario venatorio, che per la specie cinghiale è stato lunedì prorogato fino al 31 gennaio. Una misura temporanea, con eventuali proroghe, per verificare l’andamento dei contagi da Coronavirus in Umbria. Procedura che, tra l’altro, mette a riparo da eventuali ricorsi amministrativi da parte delle associazioni ambientaliste.

Quanto alle possibilità di spostamento, l’idea dovrebbe essere quella di consentire ai cacciatori di muoversi all’interno del territorio regionale e non del solo Atc di competenza. Ma per questo aspetto occorre comunque attendere il provvedimento della Regione.

Le regole attualmente in vigore in zona arancione

Nel frattempo continuano a valere le regole generali per la zona arancione: non si può uscire dal proprio comune (o residenza o domicilio). Coloro che vivono in comuni con meno di 5 mila abitanti possono uscire dal territorio comunale per 30 km, ma senza entrare nel capoluogo di provincia (quindi Perugia e Terni).

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