L'inchiesta riguardava il presunto narcotraffico tra Sud America e Calabria e la scalata al Credito Sammarinese. Il tribunale di Vibo Valentia ha deciso per due condanne e 25 assoluzioni, tra queste anche quella del 75enne tifernate
C’è anche il 75enne tifernate Domenico Macrì tra i 25 assolti nel processo “Decollo Ter Money”, i cui due filoni d’inchiesta riguardavano un presunto narcotraffico tra Sud America e Calabria e il riciclaggio dei proventi degli stupefacenti finalizzato alla scalata al Credito sammarinese.
Dopo 10 anni – le operazioni coordinate dalla Dda di Catanzaro scattarono nel 2011 – arriva dunque la sentenza del tribunale di Vibo Valentia che scagiona l’ex imprenditore originario di Nicotera (VV) ma residente a Città di Castello “per non aver commesso il fatto”.
Nel dettaglio Domenico Macrì – che fu anche presidente del Lions Città di Castello negli anni ’90 – era stato accusato dagli inquirenti di aver fatto da tramite tra un narcotrafficante legato ad un clan di Vibo Valentia, e l’ex direttore generale del Credito Sammarinese per una vasta operazione di riciclaggio.
Ieri (mercoledì 22 aprile) il primo grado del processo, su 27 imputati, ha visto solo due condanne per riciclaggio senza aggravante mafiosa.