Sa.Cip.
Aggioranamento ore 20.29 – È di poco fa la risposta di Fioroni alla nota di Boccali, sull'invito al confronto. Una risposta, quella dell'ex senatrice, veicolata anche tramite i social network.
“Carissimo Wladimiro – recita – leggo la tua proposta di confronto pubblico, ma per l'effetto della tua pressione sul partito di Perugia che obbliga noi e tutta la coalizione a subire la convocazione delle primarie per domenica 2 marzo, non mi dà la possibilità di confrontarmi con te.
Siamo maggioranza nella città e vogliamo non un semplice dibattito ma un vero confronto per ogni quartiere con i nostri concittadini.
Quindi sono d'accordo a confrontarmi nella città e per questo ti chiedo di intervenire insieme a me sugli organismi di partito affinché si possa ri-candelizzare le primarie per il 9 marzo, aderendo alle esigenze della coalizione e di partecipazione dei nostri concittadini. Pertanto – conclude – nessun timore a incontrare te e gli eventuali candidati della coalizione del centrosinistra, convinta come sono, che dal confronto tra di noi, Perugia potrà valutare solo il meglio nelle sedi che tutti insieme riterremo più opportune”.
—————————————————–
Ore 19.02 – Facciamo dove vuoi. E come vuoi. Il guanto di sfida fluttua già da giorni nell'aria surriscaldata di Perugia, ma adesso ha impattato. Wladimiro Boccali a duello con Anna Rita Fioroni. A cinque giorni dalle primarie del Pd, il 2 marzo, il sindaco uscente mette nero su bianco un invito. Destinatario, l'ex senatrice democratica, candidata al vertice di Palazzo dei Priori. L'invito è per “un confronto sui programmi per la città, sulle idee e sulla loro modalità di attuazione, su qualsiasi mezzo di comunicazione lei preferisca, tv, web o incontro pubblico”. Morale: prego, scelga pure il luogo che preferisce. L'arma ce la portiamo da casa. Ognuno la sua.
Boccali, smentisci – Chi è il candidato sostenuto dal Pd? Domanda delle domande, a questo punto. Perché Anna Rita Fioroni non ci sta: “Rispetto alla lettera che il sindaco uscente Wladimiro Boccali sta inviando ai cittadini alla quale, fa da supporto anche una email, replico chiedendo una smentita ufficiale ed un chiarimento, spiegando sulla base di quale motivazione può dire che un Partito Democratico che ha indetto le Primarie sostiene la sua candidatura. Ricordo – sottolinea l'ex senatrice – che anche io sono del Pd e che quasi 500 iscritti mi hanno onorato della loro firma per sostenere la mia candidatura e credo che questi stessi iscritti meritino quantomeno il diritto all’equità, cioè ad essere considerati pienamente iscritti al Pd”. E “ricordo inoltre – prosegue la candidata – che le primarie sono uno strumento non solo di imprescindibile dialettica democratica, ma anche di legittimazione politica e come tale dovrebbero garantire totale imparzialità nel rispetto dei cittadini, per consentire una libera e consapevole scelta”. Fuoco.
Puro Pd al 100% – Nel frattempo la commissione per le primarie del Pd ha certificato il già chiaro. La coalizione, al momento, ufficialmente non c'è. “Il centrosinistra perugino – sottolinea il segretario comunale Francesco Giacopetti – è ancora impegnato in un confronto programmatico sulla città e le sue prospettive”. Quindi, quelle del 2 marzo, saranno solo primarie del partito democratico. Con una avvertenza. “L'auspicio – spiega Giacopetti – è che anche questa occasione diventi un grande momento di partecipazione per tutti coloro che vorranno condividere un progetto per la Perugia di domani”. O, in altra forma: “Mi appello alla serietà di tutti, affinché il voto non venga strumentalizzato e che questo momento di democrazia non si trasformi in uno scontro tra opposte tifoserie”. Un po' come l'arbitro sul ring che mette subito in chiaro le cose ai due pugili: voglio un combattimento leale.
Come e dove si vota – Detto questo, come si fa? E soprattutto, come si vota? La dislocazione geografica dei seggi ricalcherà esattamente quella del 16 febbraio, giorno dell'incoronazione a segretario regionale di Giacomo Leonelli. I seggi rimarranno aperti dalle 8 alle 20. Le primarie sono aperte e hanno diritto di voto tutti i cittadini che, al momento del voto, sottoscrivano l’appello di sostenitori ed elettori del Pd.
Potranno recarsi alle urne democratiche anche i ragazzi di età compresa tra i 16 e i 18 anni e gli stranieri residenti con regolare permesso di soggiorno che si registrino entro il 28 febbraio inviando una mail all’indirizzo primariesindacoperugia2014@gmail.com. Obolo di almeno due euro per chi non è un iscritto al Partito Democratico. Esenzione, invece, per chi ha la tessera.
Nota a margine: spunta il numero verde per le primarie. A promuoverlo la candidata Fioroni: “Abbiamo attivato un numero verde per tutte le informazioni sulle primarie – scrive su Facebook – Il numero è 800 92 64 11”. In questo assaggio di primavera succede anche questo.
Coalizione a rischio detonazione – A sinistra aleggiano “serie preoccupazioni per la piega che la situazione all’interno della costituenda coalizione di centrosinistra nel comune capoluogo sta prendendo”. Perché “i fatti degli ultimi due giorni sono oltre che spiacevoli, anche rischiosi per la formazione e tenuta della coalizione stessa”. Parola dell'esponete PdCi Cesare Megha. I fatti sono le due riunioni, una via l'altra, che non hanno partorito il documento firmato. Colpa, secondo Megha, di “alcune forze politiche, non solo il Pd”, che, come “come abili estensori di norme capestro” hanno “inserito clausole” al documento politico elaborato domenica mattina, “che suonano più o meno così :'voi scrivete quello che volete, tanto noi facciamo quello che ci pare'”. Manovra indigesta, per il PdCi, che alza la voce e sbatte i pugni sul tavolo. Letteralmente: “Crediamo sia passato il tempo degli alleati-vassalli, ed è giusto che di questo, il partito di Renzi e dei suoi luogotenenti locali ne prenda coscienza. Abbiamo scoperto – prosegue Megha – che al Pd poco importa dei programmi e dei problemi della città e di come affrontarli, ma ha fretta di risolvere le sue beghe interne, o Boccali o Fioroni usando giochetti e tatticismi inaccettabili. Non accettiamo questo modo di operare, tanto più in una fase come quella attuale, in cui per esempio gli operai della Perugina chiedono risposte concrete e non faide nominalistiche”. E ancora: “Il nostro è un forte appello a tutto il centrosinistra a fermarsi prima che sia troppo tardi”. Intanto, alle forze rosse, il PdCi recapita un messaggio, in scia con quello del segretario provinciale del Prc Enrico Flamini: “Il 2 marzo lavoriamo per organizzare un'assemble di tutte le forze della Sinistra per discutere e iniziare insieme un percorso veramente unitario”. Con un paletto inamovibile: “Rimettiamo al centro del dibattito i progetti e smettiamo di parlare di nomi”. Traduzione: prima il programma unitario, l'accordo forte fra noi a sinistra, poi il candidato da schierare. Eventualmente, s'intende.
Strattone Idv – “La coalizione non esiste più”. Il consigliere provinciale Franco Granocchia rompe gli indugi, scrive la cronaca degli ultimi, convulsi giorni di contrattazione politica e scaglia un macigno nel bel mezzo del mare in tempesta. La data, per l'Idv e gli alleati di sinistra, era un'altra. “Da parte mia e del mio partito – spiega Granocchia – , ma anche da parte di altri importanti partiti della sinistra, al fine di consentire lo svolgimento di vere e proprie primarie dando la possibilità anche ad altri candidati che avrebbero potuto o voluto competere, è stata indicata l’ipotetica data del 23 marzo”. Ma il Pd ha tirato dritto, e “a tale imposizione, – conclude Granocchia – Idv, Prc, Comunisti italiani e Sel hanno opposto un fermo 'no'”. Il tavolo salta. Ai posteri “giudicare se il comportamento del Sindaco uscente può essere considerato accettabile sotto il profilo dei rapporti politici e democratici”. E il resto, come si suol dire, è storia.