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Primarie Castiglione del Lago, conferenza stampa con batino, burico e monaco

Redazione

Primarie Castiglione del Lago, conferenza stampa con batino, burico e monaco

Sab, 15/02/2014 - 19:31

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Si è svolta al Caffè Latino di Castiglione del Lago la conferenza stampa di presentazione dei candidati alle primarie di centrosinistra che si svolgeranno il prossimo 2 marzo. Mario Felicioni, segretario comunale del Partito Democratico, nell'introduzione ha illustrato il percorso che ha portato alla formazione della coalizione e alla decisione di fare comunque le primarie, nonostante che il sindaco Batino non avesse ricevuto nessuna sfiducia sul suo operato e quindi avrebbe avuto la possibilità di essere incaricato direttamente a partecipare alle elezioni comunali del 25 maggio come candidato sindaco dello schieramento. «Il nostro obiettivo – ha spiegato Felicioni – era quello di riunire tutte le anime del centrosinistra, compreso Progetto Democratico per ripartire dal 70% di consensi sommati dalle due liste nel 2009. Abbiamo subito trovato l'accordo programmatico con Rifondazione Comunista, SEL e Italia dei Valori, anche sulla base del fatto che superando 15.000 abitanti Castiglione cambia legge elettorale ed è ora possibile presentare più di una lista per un candidato sindaco. Volevamo inserire il PSI ma il legame con Progetto Democratico era secondo loro “indissolubile”. Il 2 marzo sarà una data spartiacque: le alleanze si fisseranno solo prima e resteranno immutate dopo, questo per essere chiari e seri anche nei confronti di tutti e soprattutto verso gli elettori che parteciperanno alle primarie». Leandro Pacelli, delegato del PD per l'organizzazione di tutta la campagna elettorale 2014, ha poi ripercorso la vicenda delle trattative con Progetto Democratico: «Abbiamo chiesto ed ottenuto una serie di incontri per cercare di allargare la coalizione. Loro hanno subito contestato il percorso delle primarie e tutto il regolamento che avevamo predisposto insieme agli altri alleati, chiedendo poi “un passo indietro” ai protagonisti della politica amministrativa degli ultimi 5 anni: in pratica un secco “no” a Sergio Batino e Matteo Burico. Noi abbiamo proposto che anche Progetto Democratico avrebbe potuto inserire un candidato per le primarie con partecipazione attiva e propositiva al tavolo del programma». Sono poi intervenuti brevemente i tre candidati, che hanno illustrato in sintesi le linee di programma e le idee di “governo” per Castiglione del Lago.
Sergio Batino del PD e sindaco in carica, ha auspicato fino all'ultimo un allargamento della coalizione per dare più forza all'azione di governo. «Mi ricandido – ha detto – perché in questi anni abbiamo dimostrato che la politica è una cosa seria e non solo lo spettacolo “inguardabile” che troppo spesso siamo costretti a vedere a livello nazionale. Pur nella consapevolezza di non aver risolto tutto e in un quadro difficilissimo, abbiamo dato dei segnali concreti e positivi con un gruppo consiliare e una giunta interamente nuovi e tra i più giovani in Umbria. Abbiamo risolto la questione dell'aeroporto gettando le basi per realizzare un parco ludico educativo legato all'ambiente, alla storia e alle tradizioni locali, un parco che avrà la capacità di attrarre a Castiglione almeno 50 mila nuove presenze all'anno. Sull'ospedale abbiamo in questi giorni avuto il piano ufficiale dell'Usl 1 che fa dei Castiglione del Lago il centro di riferimento per le acuzie, con medicina, chirurgia, punto nascita, pronto soccorso, dialisi e Tac con un investimento regionale di 9 milioni di euro. La lunga storia della variante alla 71, fondamentale per qualsiasi progetto di miglioramento urbanistico, è arrivata alla fine con il tracciato breve (ma subito possibile) che costerà 7 milioni subito disponibili e utilizzabili: ci sono le condizioni per cui la Provincia potrà indire la gara entro il 2014. Abbiamo messo le fondamenta per un salto di qualità nei prossimi anni mettendo insieme visione e concretezza, entusiasmo ed esperienza. Castiglione del Lago merita tanto e merita sempre di più, per dimensione, collocazione geografica, ricchezza culturale e ambientale».
Oscar Monaco di Rifondazione Comunista si candida per portare avanti un punto di vista chiaramente e nettamente di sinistra. «Castiglione non è fuori dalle dinamiche nazionali ed internazionali che ci hanno portato in questa drammatica crisi. Austerità, taglio selvaggio dei servizi, taglio delle spese sanitarie e di quelle scolastiche, della ricerca non hanno fatto che aggravare la crisi. Noi non vediamo per ora un'inversione di tendenza. Il Comune di Castiglione del Lago dovrebbe essere il primo argine e la prima trincea di “resistenza alla crisi”. Mi candido perché penso che un Comune non possa essere l’esattore fiscale di un governo schiavo della finanza ma penso ad un Comune solidale, che aiuti tutti i comparti, dall’artigianato al turismo, dal commercio alla cooperazione a consorziarsi per valorizzare le immense risorse di cui il nostro territorio dispone. Mi candido per incentivare i fondi di solidarietà per chi ha perso il lavoro, ma soprattutto per far si che, attraverso misure strutturali, progettazione e innovazione, il Comune possa giocare un ruolo chiave nell’invertire nettamente la tendenza: occorre creare nuova occupazione. Infine mi candido per dare voce agli ultimi, a chi pensa che la politica sia una inutile perdita di tempo, perché lì sta il fallimento di una sinistra che deve saper ripartire dalle loro ragioni. La crisi non è una carestia, non c’è stato un cattivo raccolto, il problema è molto più semplice: l’Europa delle banche e della finanza e un governo nazionale complice, rubano, letteralmente, l’enorme ricchezza che nei territori si produce e la regalano alla finanza speculativa. Serve più democrazia e più partecipazione: le ricette neoliberiste di questi ultimi decenni sono propria la causa della crisi e del distacco dei cittadini dalla politica».
Matteo Burico, PD ed ex assessore ai lavori pubblici, ha sottolineato l'importanza del poter discutere apertamente e alla luce del sole delle cose concrete che li riguardano.

«Troppe volte le decisioni strategiche venivano prese di nascosto dentro le stanze dei partiti. Noi tre ci contrapponiamo su alcune questioni ma tutti siamo d'accordo che il programma va scritto insieme ai cittadini con il massimo coinvolgimento: il nostro ruolo è difficile e delicato, molto più che negli anni 70 e 80. Sento parlare di variante alla 71 da decenni e prima costava 22 milioni mentre adesso ce ne sono solo 7. Sulla sanità non possiamo illuderci di avere nel nostro ospedale tutto. Abbiamo bisogno di una soluzione funzionale, sostenibile e realistica, che guardi in avanti negli anni, per il fallimento del progetto dell’Ospedale Unico del Trasimeno che doveva sorgere in località Villastrada. Una soluzione non in contrasto con l’attuale riorganizzazione e ridimensionamento delle strutture sanitarie in Umbria e in Italia e in sinergia e accordo con gli altri comuni del Trasimeno. Non abbiamo bisogno di un ospedale di comunità ad orologeria, con una fine programmata, ma abbiamo bisogno di un pronto soccorso efficiente, dotato di rianimazione e di servizi per aiutare le tante famiglie sempre più in difficoltà per sostenere le spese di assistenza domiciliare e un punto nascita come “specializzazione di eccellenza” su cui puntare. Oggi è anacronistico pensare di creare posti di lavoro con fondi comunali ma bisogna puntare forte sulle imprese, sulle risorse naturali e ambientali, il paesaggio. Castiglione non deve essere il “fanalino di coda” dell'Umbria, accontentandoci di tutto quello che dicevano e promettevano da Perugia. Viviamo in un territorio che ha una vocazione naturale ed una identità unitaria: ogni comune del Trasimeno deve rinunciare ad un po’ di “campanile”, e diventare insieme una delle grandi città dell’Umbria: la città del Trasimeno». «Basta con i problemi dei partiti – ha concluso Burico – alla gente interessa la soluzione dei problemi di tutti. Non sciupiamo questa bella occasione delle primarie e riportiamo la gente ad interessarsi alla politica con la “p” maiuscola. Governiamo Castiglione lontano dalla logica dei partiti che ci hanno diviso e lacerato nel 2009. Tutti dobbiamo fare un sincero “mea culpa” per gli errori fatti e lavorare uniti per il nostro paese».

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