Sono apparse a Ponte Felcino, già da qualche settimana: sono le scritte sui muri, prima nella stazione ferroviaria, da poco tempo ritinteggiata, poi sulle panchine del parco pubblico, sulle staccionate e sui cartelli stradali.
“I vandali alzano il tiro”: così riferisce Enrico Biagioli, dirigente nazionale della Giovane Italia. La dichiarazione nasce nella mattinata di oggi, dopo che le scritte sono apparse anche sul muro della casa di Tommaso Vicarelli, Commissario del Movimento Studentesco Nazionale di Perugia. Biagioli parla a tal proposito di “atto intimidatorio” e di “libero sfogo dei vandali, che hanno rivolto la loro attenzione alle abitazioni private, imbrattate di deliranti frasi pseudo politiche con le classiche bombolette spray”.
“L’atto vandalico in questione è di per se gravissimo – commenta Errico Biagioli, dirigente nazionale della Giovane Italia – ma ancora più grave è che ci troviamo davanti ad uno scandaloso atto intimidatorio, visto che una delle case coinvolte è quella di Tommaso Vicarelli, residente proprio a Ponte Felcino.”
I proprietari delle abitazioni danneggiate hanno prontamente sporto denuncia presso la competente caserma dei Carabinieri, ma Biagioli si augura che anche i cittadini non direttamente toccati “da tali spiacevoli episodi vogliano contribuire alle indagini, avvertendo le autorità ove dovessero casualmente assistere a queste deplorevoli imprese che deturpano il paese e lo rendono simile ai più malfamati bassifondi”.
Continua Biagioli “Il Movimento Studentesco Nazionale e la Giovane Italia da anni sostengono che i graffiti siano, come il Liberty, una forma d’arte per riqualificare aree urbane (come il sotto passaggio dei binari in Via Cortonese) ma il Comune deve assolutamente far controllare, condannare e punire coloro che scrivono sui muri solo per il gusto di sporcare ed imbrattare. Invitiamo il Sindaco Boccali ad agire e ci auguriamo che – conclude Biagioli – questi “artisti” traggano ispirazione da un detto perugino come alternativa alla noia: se non sanno cosa fare “s’aciaccassero i diti”.
La risposta dal comune di Perugia – Non si è fatta attendere la comunicazione del consigliere comunale Emanuele Prisco (Pdl). “Dopo i danni ai beni pubblici di Ponte Felcino, adesso imbrattano i muri delle case con azioni intimidatorie in chiave politica. Mi aspetto una risposta ferma dalle Istituzioni perché in questa città si capisca che non si può fare ciò che si vuole”.
La denuncia di Prisco si associa a quella fatta dalla Giovane Italia, movimento giovanile del Pdl. “Proprio oggi il centrodestra aveva richiesto una azione più incisiva al Vice Sindaco Arcudi sul tema degli atti vandalici in occasione dell’audizione dello stesso sul PEG in Commissione bilancio. L’atto vandalico è di per se gravissimo e va punito – commenta ancora Prisco – ma assume anche una valenza politica intimidatoria, visto che una delle case coinvolte è quella del responsabile del Movimento Studentesco Nazionale e visto le scritte fanno chiaramente riferimento al ragazzo ed hanno chiari riferimenti politici come la falce e il martello e la stella a cinque punte”.
“Spero sia una bravata di qualche scemo isolato – conclude Prisco – ma, se qualcuno volesse portare lo scontro politico su terreni diversi da quelli dialettici e democratici si deve trovare isolato dal resto della città.”