Dopo la comparsa sulla scena politica del PD sembrava che le fibrillazioni nei partiti appartenessero ormai solo al Centro Destra che cercava in qualche modo di regolare i conti interni dopo una lunga unione nella Casa delle Libertà.
E invece siamo punto e a capo, le fibrillazioni non hanno colore politico e tutti sono contro tutti ma sopratutto, contro tutto.
La Regione Umbria non fa difetto e a sinistra il “dilaniamento” è ormai quasi programmatico .
Ci pensa il Consigliere Stefano Vinti ad aumentare la tensione:”La conferenza di fine anno tenuta dalla Presidente Maria Rita Lorenzetti ha evidenziato i buoni risultati conseguiti nel 2008 dall'azione del governo regionale e dagli sforzi compiuti in tale direzione dalla maggioranza consiliare che la sorregge”, afferma il capogruppo regionale di Rifondazione comunista, osservando poi con una punta di veleno che “il bilancio positivo poteva però essere ulteriormente incrementato da una gestione politica più collegiale e plurale. Una situazione che senz'altro va addebitata ai processi di modificazione e riforma del sistema politico in atto, ma soprattutto dall'idea di autosufficienza che il neonato partito democratico ha della politica”.”Sono ormai più di due mesi – stiletta Vinti – che le forze politiche umbre che aderiscono a la Sinistra-l'Arcobaleno hanno richiesto un incontro ai vertici del Pd per avviare un confronto politico sull'Unione ma a tutt'oggi non si è avuta risposta. Una situazione difficilmente gestibile che crea destabilizzazione e fibrillazioni, che necessiterebbero da parte del Pd ben altro senso di responsabilità e spirito di coalizione. Per quanto ci riguarda, nel 2008 occorre affrontare in termini decisi la questione salariale che investe in maniera pesante, centinaia di migliaia di lavoratori e di operai umbri, che si vedono penalizzati rispetto ai loro colleghi del centro-nord in fatto di salario che è inferiore del 10 per cento. Una grave situazione di ingiustizia sociale – conclude il consigliere regionale – fortemente nociva non solo per le famiglie operaie o di lavoratori ma per la stessa economia regionale che non vede sostenuta la domanda interna. Pensiamo che l'unione dell'Umbria debba dare un segnale chiaro, riporre al centro dell'iniziativa politica di governo il lavoro e la sua rivalutazione”.
Quindi la sinistra è servita !
carvan