Aggiornamento delle 16.00
Una lite violenta scoppiata al ritorno da un' udienza presso il tribunale di Perugia, per un processo a carico dell'uomo e inerente la separazione dei due coniugi, e che avrebbe stabilito l'affidamento dei due minori (la vittima ed il fratellino) ad una casa famiglia, a causa anche di precedenti casi di violenza in famiglia. Ci sarebbe questo all'origine della violenza assassina che avrebbe spinto il padre adottivo a massacrare a bastonate il diciassettenne.
La ricostruzione- Al ritorno dal tribunale la madre sarebbe andata a scuola prendere il figlio più piccolo che frequenta le elementari e una volta che il patrigno si è ritrovato solo con il diciassette sarebbe scoppiate la furibonda lite.
Una famiglia problematica- Una famiglia problematica in cui le liti erano all'ordine del giorno, ma oggi intorno alle 13 uno di quei litigi è sfociato in tragedia. La madre , rientrata dopo aver preso il figlio piccolo a scuola, ha capito cosa stava accadendo e sarebbe stata lei a chiamare i carabinieri gridando “aiuto lo ammazza, correte”. La donna, rumena e con qualche problema di salute sarebbe venuta in Italia diversi anni fa con il figlio più grande (la vittima) e dopo aver conosciuto l'italiano si sarebbero sposati , dal matrimonio è nato un altro bambino, il fartello della vittima, a cui ci dicono era molto legato e che frequenta le scuole elementari. La situazione di disagio che viveva questa famiglia sarebbe stata ben nota anche agli assistenti sociali e alla comunità. Lo stesso parroco di Pietrafitta don Fabrizio ha descritto la famiglia come problematica, non mancando però di descrivere il ragazzo come ben integrato e ricordando che aveva anche preso parte ad attività ricreative del paese.
Le reazioni- Per quanto noto alla gente del posto i due ragazzi sarebbero dovuti andare a vivere in una casa famiglia già nel pomeriggio di oggi, la situazione critica infatti in quel nucleo familiare andava avanti da un anno, le polemiche sono già forti nella comunità, “come è possibile che nessuno sia intervenuto in tempo per salvare questo ragazzo- ci dice un cittadino che ha scelto di rimanere anonimo- andava a scuola con mio figlio alle medie, ma ora credo frequentasse l'istuto Capitini a Perugia, quando andava a scuola con nostro figlio erano già noti problemi di integrazione con i compagni, nonostante questo sempre educato e corretto, raccoglieva le simpatie delle famiglie proprio perchè era nota la sua situazione familiare. Una comunità così piccola avrebbe dovuto far scudo intorno a questa situazione e magari chi vedeva avrebbe potuto denunciare”.
La giovane vittima- Un ragazzo magro, con occhi e capelli castani, nelle foto che lo ritraggono, il diciassette , di cui ancora non renderemo noto il nome, non guarda mai verso l'obiettivo i suoi occhi cercano altrove. Ha un'aria malinconica che oggi assume un significato drammatico. Quanti brutti momenti doveva aver già vissuto nella sua breve vita prima di arrivare alla tragedia di oggi.
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Aggiornamento delle 14.25
Si tratterebbe di una tragedia familiare con i contorni ancora tutti da chiarire.
Il padre avrebbe percosso il diciassettenne con un bastone, colpendolo soprattutto alla testa fino a condurlo alla morte. La tragedia si sarebbe consumata intorno alle 13. L'indagine è in mano alla procura di Orvieto ed il magistrato di turno, Monteleone sta in questi minuti analizzando il caso.
La vittima- Il 17enne originario della Romania ma da anni residente a Pietrafitta era figlio adottivo dell'indagato.
Il sospettato- Il padre, individuato come il responsabile delle percosse è un italiano del '53 nato a Monterotondo.
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Sara Minciaroni
Una notizia drammatica e sconvolgente. Un giovane appena diciassettenne, di Pietrafitta nel comune di Piegaro, è deceduto poche ore fa a seguito di percosse. Secondo una prima ricostruzione sarebbe stato il padre ad ammazzarlo letteralmente di botte.
L'uomo già sottoposto a fermo è interrogato in questi minuti dai carabinieri della compagnia di Città della Pieve.
A breve aggiornamenti