(Jacopo Brugalossi)- “Picking in the city”, letteralmente “cogliere nella città”, è un progetto di aggregazione tra arte e commercio che prevede, nelle vetrine di 10 esercizi commerciali di Spoleto, Terni e Foligno, le esposizioni di opere d’arte connesse al genere di attività svolta. Gli esercenti che hanno aderito all’iniziativa si sono messi insieme in una rete d’impresa con l’intento di produrre cultura, puntando sui giovani talenti del territorio.
Per realizzare le opere, infatti, sono stati scelti circa 15 ragazzi dell’istituto d’arte di Spoleto “Pontano Sansi – Leoncillo Leonardi”, coordinati dal professore Giorgio Flamini, scelta che sottolinea la volontà di investire sul talento artistico dei giovani spoletini. “Il progetto – ha detto la preside dell’istituto Roberta Galassi – prevede la contaminazione tra esercizi commerciali e opere d’arte per valorizzare i negozi, che sono alcuni dei punti più viventi della città. Non solo per i residenti, ma anche per rendere la visita a Spoleto maggiormente gradito ai turisti”.
Tra gli enti promotori dell’iniziativa c’è la Confcommercio, che ha parlato per bocca del suo presidente Andrea Tattini, rimasto letteralmente sbalordito dalla opere d’arte svelate oggi (a cui i ragazzi hanno lavorato per mesi, ndr). “Sono entusiasta del lavoro degli studenti – ha detto Tattini – e sono certo che la qualità di questa opere d’arte eleverà gli esercizi commerciali di Spoleto, portando benefici al turismo ma anche agli stessi residenti”. La scelta della parola “picking” nel titolo del progetto non è certamente casuale, poiché l’intento dell’iniziativa è proprio quello di andare a cogliere quello che di meglio c’è in città, per elevarne il livello culturale.
Da fine maggio, quindi, le vetrine degli esercizi aderenti al progetto saranno arricchite dalle preziose opere che gli studenti hanno pensato per loro, che riproducono gli stessi prodotti venduti dai commercianti, per realizzare un percorso estetico ed etico dedicato alla cittadinanza. I giovani artisti, per la costruzione di questo percorso, si sono ispirati a René Magritte e a Joseph Kosuth, che hanno fatto degli oggetti i loro soggetti artistici e dell’immagine rappresentata il centro della propria poetica.
Il professor Giorgio Flamini ha illustrato il paradosso rappresentato nei lavori dei ragazzi, assimilabile alle “Istantanee che fotografano l’impossibile…” di Magritte, in cui l’oggetto è anche soggetto, che viene rappresentato e allo stesso tempo riaffermato. “Quello a cui si assisterà da fine maggio – ha detto in conclusione Flamini – sarà un vera e propria ‘promenade artistica’ fra le vetrine”.