Era arrivata a Perugia da pochi mesi e, come ogni matricola, si stava godendo i primi momenti di una nuova vita in una nuova città, lontano dalla famiglia per la prima vera prova di indipendenza. Quello che però le successo il 20 gennaio del 2012 le cambiò l’esistenza e la costrinse a vivere in uno stato di perenne paura. Lo ha raccontato in aula quella ragazza che all’epoca aveva solo 20 anni. Ha detto di come un uomo la seguiva e che, ad un certo punto, le mise le mani addosso toccandola nelle parti intime, mentre cercava di spogliarla della gonna e delle calze che portava.
La denuncia Quella sera la ragazza riuscì a divincolarsi e scappare fino a casa. La mattina dopo andò a sporgere denuncia e due giorni dopo, quando la sua coinquilina l’aveva finalmente convinta ad uscire anche solo per buttare la spazzatura, prima di scendere, vide quell’uomo sotto casa sua. Chiamò la polizia e lo fece fermare. Lei lo riconobbe e lui venne indagato a piede libero.
La condanna Adesso, i giudici del secondo collegio del tribunale penale di Perugia hanno condannato a due anni di reclusione e al pagamento di 10mila euro di risarcimento il 37enne di origine tunisina responsabile dell’aggressione. Il pm Valentina Manuali aveva chiesto una pena molto più severa a cinque anni di reclusione, mentre invece la parte civile, la ragazza era rappresentata dall’avvocato Cesare Carini, chiedeva 100 mila euro di risarcimento.