Infermiera "cleptomane" in corsia all'ospedale di Perugia

Perugia, “cleptomane” in corsia | Operatrice accusata di rubare a pazienti e colleghe

Sara Minciaroni

Perugia, “cleptomane” in corsia | Operatrice accusata di rubare a pazienti e colleghe

Gli episodi contestati nel Santa Maria della Misericordia ad una Oss di 45 anni
Ven, 02/02/2018 - 14:25

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Per la Procura della Repubblica di Perugia è responsabile di aver rubato soldi dai portafogli delle colleghe e da quello di una badante che stava prestando assistenza ad un anziano ricoverato in geriatria. E’ per questo motivo che nei giorni scorsi è stato recapitato l’avviso di conclusione delle indagini ad un’operatrice socio sanitaria del Santa Maria della Misericordia di Perugia di 45 anni che, nel febbraio dello scorso anno, venne anche sospesa dal pubblico servizio per un mese, come disposto dal giudice per le indagini preliminari, Alberto Avenoso.

Quattro accuse di furto

Secondo il capo d’imputazione la donna, difesa dall’avvocato Massimo Rolla, si sarebbe resa responsabile di quattro episodi di furto. Il primo era avvenuto il 1 marzo del 2016 e si era verificato nello spogliatoio ospedaliero: secondo la denuncia la 45enne, in servizio presso la sala operatoria di ortopedia, aveva sfilato banconote e carte di credito dalla borsa di una collega che si stava cambiando. Tre mesi dopo «entrando nella struttura complessa di Trapianto di midollo osseo fingendo di chiedere delle confezioni monouso di Nutella e di poter usare il bagno riservato ai dipendenti», aveva preso 80 euro dalla borsa di un’infermiera lasciata in un armadietto. Solo una settimana dopo, mentre era in servizio nel reparto di geriatria, era entrata nella stanza di un paziente e aveva chiesto alla badante di uscire: il tutto per rubare – secondo l’accusa – 20 euro da un portafogli lasciato su una sedia. Il giorno dopo invece avrebbe preso 50 euro da una borsa di un infermiere mentre era in servizio.

Si è sempre dichiarata innocente

La 45enne si è sempre detta innocente rispetto agli addebiti che le vengono mossi. Gli agenti del posto fisso di polizia dell’ospedale di Perugia arrivarono a lei perché, in tutti e quattro i casi in cui si erano verificati i furti, la donna era in servizio in quei posti: reparti e sala operatorie. L’indagata adesso ha 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogata dal sostituto procuratore titolare dell’indagine.

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