Cinquanta mila euro all’anno per l’aggiornamento degli eventi su Facebook, un dato da far girar la testa che ha suscitato non poche polemiche nella commissione sulla “spending review” che si è tenuta ieri. 4 milioni e seicento mila euro all’anno per il settore cultura, tanto veniva speso dal Comune di Perugia, troppi secondo l’assessore alla Cultura Teresa Severini, che con l’assessore Francesco calabrese, l’assessore Michele Fioroni, Dramane Waguè e Edi Cicchi fa parte della commissione istituita proprio per rivedere le spese.
Sotto il fuoco incrociato delle domande sulle spese è finito Silvio Cipriani, dirigente delle attività culturali e del settore turismo. “Viva Perugia” progetto editoriale che tratta argomenti cittadini, costa poco meno di 100 mila euro all’anno, senza che venga nemmeno effettuata, questo è emerso e questa è stata la successiva proposta, una raccolta pubblicitaria sistematica per finanziarlo.
Facce sgomente poi sul dato, già descritto, della spesa per la comunicazione sui social network *, definito “troppo per prendere un comunicato e copiarlo sui social”; comunque c’è poco da fare , almeno per ora, visto che il contratto non scade prima del 2016. Per quanto riguarda eventi come Umbria Jazz, si è passati dai 50 mila euro di due anni fa ai 100 mila di quest’anno, più il contributo per l’affitto (poco meno di 4 mila euro) del palazzo storico dove ha sede Uj.
Ma la voce più consistente nel bilancio è quella per il contributo al Teatro Stabile dell’Umbria, quasi 300 mila euro all’anno, che, ha spiegato Cipriani, si sommano ai contributi del Ministero, della Regione e dello sponsor privato che in Umbria vuol dire Cucinelli. Su questo punto l’assessore Fiorioni ha messo giù un tocco di ironia chiedendosi perchè con la nuova amministrazione siano venuti meno alcuni sponsor. E poi ci sono 138 mila euro di infopoint che è giustificato dall’affitto delle strutture e dal costo dei cinque dipendenti adibiti a questo servizio.
E qui Fioroni chiede se non sia possibile pensare a strutture mobili, ch ein effetti spiega Cipriani un tempo c’erano. Insomma i nuovi amministratori sono usciti dalla riunione convinti che le spese siano eccessive rispetto ai servizi forniti. Vedremo come decideranno di risparmiare sul settore cultura nella città candidata a capitale europea della cultura. Loro sono convinti che molto meglio si possa fare. Buon lavoro.
*L’articolo è stato modificato alle ore 18 del 10 /09/2014 in base ad una richiesta di rettifica della Coop Sistema Museo la quale ha specificato “non gestisce l’appalto per i servizi di aggiornamento della comunicazione social per conto del Comune di Perugia”.