Si è presentato stamattina (11 settembre) alla stampa Javier Faroni, imprenditore e produttore teatrale di origine argentina, che ha acquisito da Massimiliano Santopadre il 100% delle quote del Perugia Calcio, diventandone il nuovo presidente (il primo straniero della storia del club)
“Sono molto felice di essere al Perugia ed entrare a far parte della storia del club. Come dico sempre le cose importanti non si fanno mai da soli, c’è sempre bisogno di una squadra forte che ti aiuta – ha esordito il neo presidente ringraziando tutti, dalla famiglia “sempre al mio fianco” alla dirigenza della società “che mi ha accolto a braccia aperte e con grande voglia di lavorare” fino a Massimiliano Santopadre “persona che ha reso possibile questa trattativa e persona molto importante nella storia del Perugia” e alla sindaca Vittoria Ferdinandi “per la sua piena disponibilità a lavorare insieme”.
“Sono rimasto sorpreso nel vedere il modo in cui i tifosi qui vivono il calcio. Non pensavo ci fossero questa passione e amore per la squadra. È una cosa che non si vede molto nel mondo ed io ho viaggiato molto. Lo si vede tutti i giorni nei bar, nei negozi ed è un aspetto fondamentale. Io sono arrivato ora, ma i tifosi hanno sempre fatto parte di questa realtà”. Faroni si è anche commosso raccontando il suo incontro “con una persona che da 50 anni fa l’abbonamento”, aggiungendo: “Sappiate che sono uno di voi, un nuovo tifoso che lavorerà duramente per far sì che il Perugia possa arrivare ai livelli alti del calcio italiano”.
“Amo l’Italia, dove ho dei legami familiari. La visito come turista ogni anno. Ho avuto la possibilità di acquistare altri club nel mondo ma ho scelto il Perugia per la sua gente. Quando sono arrivato questo club si trovava in una situazione economica e debitoria delicata. Priorità sarà dunque gestire questo aspetto, per poter poi anche lavorare su quello sportivo e intervenire sul mercato per rafforzare la squadra e raggiungere i nostri obiettivi. Una parte del debito peraltro è già stato finanziata, l’altra verrà pagata più avanti.Vogliamo dare subito equilibrio a questo club per avere spazi di manovra e investire”,
“Non sarà un club presidenzialista – ha aggiunto – Ho scelto tante persone perugine, attaccate a questo club. Non potrò ovviamente vivere a Perugia ma verrò tutti i mesi. Ho avuto diverse riunioni con lo staff, che ci ha fatto un bilancio delle varie necessità. In primis dobbiamo migliorare le infrastrutture per la prima squadra. Tornare in serie A è un processo lungo e bisogna seguirlo passo dopo passo, dobbiamo costruire un club dalla struttura forte dal punto di vista sportivo ed economico. Per ora siamo al 50 e 50. Dopo la partita di Carpi – in uno stadio con meno di 1000 persone – ho avuto la sensazione che questo non sia il posto in cui il Perugia merita di stare ma dove purtroppo deve stare. Non voglio sminuire altri club ma il Grifo merita altri palcoscenici. Lotteremo per uscirne”.