Le indagini della Divisione Anticrimine della Questura di Perugia hanno permesso di denunciare alla Procura della Repubblica di Perugia, in stato di irreperibilità ed in concorso tra di loro, due cittadini rumeni C. N., di 26 anni e la convivente G. L., 22enne, per i reati di abbandono di persona incapace e riduzione in schiavitù.
Gli accertamenti sono partiti nell’agosto scorso dagli agenti del Posto Fisso presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia a cui era stata segnalata la presenza molesta, tra le corsie, di un disabile su una sedia a rotelle. Difatti il giovane, affetto da gravi mutilazioni agli arti, da qualche giorno infastidiva con atteggiamenti insistenti ed aggressivi chi incontrava e si rifiutava di lasciare volontariamente i locali del nosocomio pretendendo di rimanerci. Gli agenti avevano notato che lo straniero, pur se aggressivo, versava in evidente stato di abbandono e necessitava, anche a causa delle frequenti crisi compulsive, di cure specifiche ed assistenza. E' stato così assicurato ad un programma specifico di assistenza sanitaria, ed è stato temporaneamente ricoverato in una struttura specializzata. Nel frattempo la polizia giudiziaria ha effettuato i dovuti ed approfonditi accertamenti.
Dai primi riscontri gli agenti hanno scoperto che nel mese di luglio alcuni cittadini avevano più volte segnalato la presenza in strada in stato di abbandono del giovane rumeno: con il sospetto che la presenza a Perugia dello straniero non fosse casuale, gli investigatori della Divisione Anticrimine hanno deciso di sviluppare sulla vicenda una specifica attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Perugia. La polizia ha così acquisito numerose testimonianze ed effettuato dei riscontri incrociati sui dati disponibili, grazie anche al contributo di ufficiali della Polizia Rumena. Dopo circa due mesi sono stati acquisiti elementi sufficienti per ricostruire i fatti accaduti .
I risultati delle indagini hanno concesso di scoprire che i due indagati, da qualche anno domiciliati a Perugia nella zona della stazione e già noti agli inquirenti per reati contro la persona e il patrimonio, nel giugno scorso hanno condotto a scopo di lucro dalla Romania a Perugia il giovane disabile rumeno, D. G., di 24 anni. Dopo averlo ospitato nella propria abitazione e dopo averlo indotto in stato di soggezione continuata, approfittando delle sue evidenti condizioni di infermità fisica, particolarmente raccapriccianti, lo hanno condotto in vari luoghi affollati della città per l’accattonaggio in strada. Ad agosto, non avendo più interesse a sfruttare lo straniero, hanno chiamato il 118 affinché il giovane fosse ricoverato in ospedale, disinteressandosene.
Gli sviluppi – Da quando sono state attivate le indagini della Divisione Anticrimine, i due cittadini rumeni si sono resi irreperibili a Perugia.
Nel frattempo vari enti ed organismi si sono attivati per prestare assistenza al 24enne che al termine degli accertamenti sanitari urgenti, è stato trasferito presso una struttura sanitaria di Città della Pieve, dove è stato assistito in attesa del trasferimento in Romania. La sua triste vicenda è stata riferita alle Autorità Rumene che hanno favorito il suo rientro in patria con il contributo dei rappresentanti della Comunità Rumena di Perugia, dei Servizi Sociali del Comune di Perugia, degli psicologi della A.S.L. di Perugia, nonché dalla Caritas Diocesana.
Mercoledì scorso è stato dimesso dalla struttura sanitaria ed accompagnato, in aereo, in Romania, a Bacau dove lo hanno atteso, per prestargli assistenza, i rappresentanti del Comune, i servizi sociali e la Polizia Rumena.