Per la Asl si possono analizzare cinghiali e maiali nei locali che la stessa Asl giudica pericolosi

Per la Asl si possono analizzare cinghiali e maiali nei locali che la stessa Asl giudica pericolosi

Massimo Sbardella

Per la Asl si possono analizzare cinghiali e maiali nei locali che la stessa Asl giudica pericolosi

Mar, 12/12/2023 - 07:53

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Nuovo sopralluogo a Orvieto: struttura ex canile tutta da chiudere. Gatti sterilizzati a Terni, ma i controlli delle corate restano in via dei Tintori

La Asl dice che si possono effettuare i controlli di corate e diaframmi di cinghiali e maiali nei locali che, per la stessa azienda sanitaria locale, vanno chiusi, perché non rispettano i criteri di sicurezza.

Questa la situazione paradossale che si sta vivendo a Orvieto, nei locali di via dei Tessitori dell’ex canile che il Comune ha dato in comodato d’uso gratuito alla Usl 2 dell’Umbria per nove anni. Un contratto che prevede che le eventuali spese di adeguamento siano a carico, ovviamente, della Asl. Che lì ha dislocato, inizialmente, l’ambulatorio sanitario animale (quello in cui vengono, tra l’altro, sterilizzati i gatti) e il laboratorio dove si effettuano le verifiche sanitarie sui cinghiali abbattuti dai cacciatori e ora sui maiali macellati in casa.

Da luglio, con la scoperta che l’edificio è “abitato” da topi e blatte, il servizio dell’ambulatorio animale è stato sospeso. Non il laboratorio, perché i topi “di campagna” non precluderebbero la salute pubblica, né costituirebbero un rischio per gli operatori della Asl che vi lavorano.

Giovedì scorso un sopralluogo ha accertato che quel luogo è carente per vari aspetti legati alla sicurezza (quindi oltre la presenza di topi e blatte) come scritto nella relazione del responsabile sicurezza dei luoghi di lavoro. Da una parte la Asl accerta che quei locali vanno chiusi, dunque. Dall’altra la stessa Asl dice che sono adeguati per svolgere il servizio di verifica di corate e diaframmi di cinghiali e maiali. Mentre i gatti da sterilizzare vengono portati a Terni, con disagi per gli amanti dei felini (come denunciato anche dalle associazioni che si occupano della salute degli animali) e spese per i contribuenti.

I cinghiali e ora anche i maiali possono però essere controllati in quegli stessi ambienti. Lo dice l’azienda sanitaria, che richiede il rispetto di determinate caratteristiche per le case di caccia e che, giustamente, farebbe chiudere una macelleria dove circolano topolini “di campagna” ed escono blatte dagli scarichi.

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