Arrivano a caldo i commenti di Carlo Emanuele Trappolino, dopo l’assemblea del Pd provinciale di Terni di ieri 15 novembre: “Terni e l’Umbria devono tanto alla forza ed all’intelligenza delle lotte delle Acciaierie AST di Terni. E’ per questo che ai lavoratori impegnati in questa complicatissima vertenza va tutta la solidarietà dell’assemblea provinciale riunitasi oggi. Come anche esprimiamo vicinanza al resp. economico PD Filippo Taddei ed alla sua famiglia per le pesanti minacce ricevute. Il clima è teso a in Umbria e nel Paese, ma è nostro compito tenere insieme attualità e immediati impegni futuri. E’ per questo che la questione elezioni 2015 al centro dell’assemblea regionale PD del prossimo lunedì non può non inserirsi in un contesto più ampio di quello della mera tecnicalità politica. Quello che è nettamente emerso dalla discussione di oggi è una opinione condivisa e convinta sulla ricandidatura della Presidente Catiuscia Marini, elemento di “tenuta” e “ripartenza” per l’Umbria, sulla quale il giudizio positivo si rafforza alla luce del contesto economico sociale in cui è maturato. Non solo una regione dai conti in ordine, ma che mantiene livelli di eccellenza nella sanità, nell’attenzione alle fasce sociali più deboli, nel trasporto pubblico locale nella razionalizzazione delle aziende partecipate e nella riforme istituzionali, nella riduzione dei costi della politica, ecc… Viene evidenziato però come si sia entrati in una fase politica completamente nuova nella quale l’esigenza di aprire una nuova stagione di regionalismo vada di pari passo con il rinnovamento degli interpreti, all’interno di una sfida di rappresentanza sociale e territoriale che proprio da Terni acquista tutto il suo significato.
E’ difficile la posizione di un PD stretto tra il sostegno ai lavoratori e il compito ‘governativo’ di accompagnarne la vertenza: il nostro impegno e il senso di responsabilità ci impongono di riuscire ad evitare le strumentalizzazioni dei più deboli, perché chi soffia sulla rabbia e sulla sfiducia un giorno sarà chiamato a dare spiegazioni. La posizione del governo di ieri ci fa sperare nel raggiungimento di un accordo con Thyssen che va nella direzione della mozione presentata dai Senatori PD e che può essere un passo in avanti in una trattativa ancora lunga. E’ sulla legge elettorale che si addensano le nostre perplessità. Abolizione del listino, premio di maggioranza, doppia preferenze di genere sono elementi condivisi, ma ribadiamo convinti la posizione già espressa da questo organismo a Luglio del “no al collegio unico”. Il collegio unico infatti a nostro avviso otterrebbe l’effetto di un vulnus di rappresentanza (non di un aumento di consapevolezza dei singoli consiglieri), dando luogo a fenomeni di chiusura di territori tutti stretti intorno al proprio candidato. C’è bisogno di rispetto per un’assemblea legislativa regionale che nel passaggio da 30 a 20 consiglieri deve mantenere la sua autorevolezza e c’è bisogno di rispetto per i territori, che tra l’altro (anche alla luce delle recenti tornate amministrative) si rivelano motori del successo del partito democratico. Come spiegare poi l’incongruenza di una eventuale legge regionale, l’unica in Italia, controcorrente nei confronti non solo della legge nazionale (che in Umbria si posizionerà su due collegi) ma anche con tutte le riforme intraprese in Umbria (due aree vaste, due aziende sanitarie locali…)? A che scopo? Se la sfida è quella di selezionare i nostri rappresentanti regionali il tema diventa quello della qualità della classe dirigente e questo si connette alla capacità che avremo nel costruire in questi mesi insieme un progetto di Umbria solido, di consultare i nostri iscritti e cittadini…di indicare non solo la rotta, ma dire come raggiungere la meta”.