I partigiani ternani contro il sindaco Latini. “Il sindaco di Terni, Leonardo Latini, incontra il comitato per il 75° anniversario della Repubblica Sociale Italiana, ma non l’Anpi, alle cui richieste nemmeno risponde“. A denunciarlo con una lettera aperta – inviata ai parlamentari e alle istituzioni umbre – è la stessa Associazione nazionale dei Partigiani che sottolinea di non aver mai ricevuto risposta ad una richiesta inviata al primo cittadino addirittura lo scorso mese di luglio.
“Abbiamo appreso con qualche settimana di ritardo che il Sindaco di Terni il 27 ottobre 2018 ha ricevuto una delegazione del Comitato “Pro 75° Anniversario della RSI in provincia di Terni”, guidata dal dott. Pietro Cappellari e da Claudio Pitti – spiega l’ufficio di presidenza di Anpi Terni – A quanto riportato dalla stampa il suddetto Comitato ha illustrato al primo cittadino il programma di attività per far conoscere nel territorio provinciale le “gesta” degli appartenenti alla Repubblica Sociale Italiana”.
“Riteniamo che scegliere di partecipare o non partecipare a eventi e ricorrenze destinati a celebrare momenti che, nel bene o nel male, hanno contributo a formare l’identità di una comunità, non attiene al programma amministrativo ma a scelte politiche e culturali fortemente radicate e trasversali presenti nella nostra città e che chi oggi è chiamato provvisoriamente a rappresentarla, dovrebbe tenere nella giusta considerazione”, osserva l’associazione dei partigiani.
“In questo senso – prosegue – l’assenza del Gonfalone della Città di Terni alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi è stato un primo atto molto negativo proprio in relazione a quella che è la storia e la tradizione della nostra città”.
Ma più in generale, l’Anpi stigmatizza “la volontà dell’ amministrazione ternana di promuovere le attività di associazioni che si richiamano apertamente all’esperienza storica del fascismo, quasi in una sorta di rovescismo storico. È forse il prezzo politico che deve pagare il Sindaco per il consenso ricevuto da queste associazioni o è forse la conseguenza di proprie convinzioni personali?”, domanda ancora l’associazione.
“Una cosa però è certa – concludono i partigiani ternani – chi non si riconosce nei valori che hanno ispirato la carta costituzionale è un nostro avversario e lo continueremo a combattere democraticamente e alla luce del sole. E questo dovrebbe essere anche il compito di un Sindaco che ha giurato su una Costituzione che è la carta fondante della Repubblica italiana, democratica e antifascista”.