Le storie legate al Conclave fanno riemergere la storia dello storico personaggio medievale. Il Vescovo terminò il suo incarico a Spoleto
Mentre tutto il mondo si concentra sull’elezione del nuovo Pontefice, in attesa delle prime mosse elettorali del Conclave, a Foligno tutti gli occhi sono puntati sul Cardinale Giuseppe Betori, che molti osservatori attenti ed esperti conoscitori delle strategie vaticane, accreditano sempre di più come ‘il candidato ombra dei conservatori’ come braccio destro dell’ex presidente della Cei, Camillo Ruini.
Ma proprio in questi giorni nella città della Quintana si torna a parlare di un antico ‘primato’ tutto folignate. Forse non tutti sanno infatti che Foligno può ‘vantare’ nella sua storia un vescovo a dir poco ‘originale’ niente poco di meno che ‘Paperon de Paperoni’.
Proprio così: si trattava di un frate domenicano che fu Vescovo lungo le sponde del Topino dal 1265 al 1285 e stando alle cronache dell’epoca viene descritto come ‘molto ricco’ proprio come il molto più recente personaggio dei fumetti.
Aveva ingenti possedimenti a Sarteano, un piccolo borgo toscano in prossimità di Siena dove tutt’ora si trova ancora l’antico ‘Palazzo Paperoni’ del sedicesimo secolo al civico 61 di Corso Garibaldi, recante come stemma araldico proprio due grandi papere.

Non è dato sapere se l’americano ‘Uncle Scrooge’ si sia trasformato nella versione italiana in Paperon de’ Paperoni proprio su ispirazione del vescovo folignate, fatto sta che l’ipotesi viene suggestivamente richiamata anche dagli stessi siti ufficiali che riportano tutte le curiosità del mondo Disney lasciando aperta anche questa possibilità.
Il suo ritratto campeggia ancora nel Salone dei Vescovi del Palazzo Episcopale di Spoleto, nel 1285 infatti, Papa Onorio IV lo nominò vescovo della città, e resse la Diocesi Spoletina sino al 1290 anno della sua morte.

Recentemente è persino l’autorevole Osservatore Romano, organo ufficiale della Santa Sede, a riportare la storia alla ribalta delle cronache.
Paparon de’ Paparoni nacque a Roma da famiglia ricchissima nel rione di Trastevere e seguì una lunga carriera diplomatica, si narra in particolar modo di un episodio: grazie ai suoi buoni uffici il Papa annullò lo scomunica al conte Rodolfo I di Valois che aveva ingiustamente ripudiato la moglie, dietro pagamento di una forte somma di denaro. E anche questo alimentò in qualche la sua fama di abile affarista.
Del nostro Paperon de’ Paperoni scrisse anche lo storico folignate per eccellenza, Lodovico Iacobilli, annotando che fu proprio lui che “persuase li Folignati a fabbricar le nuove mura della Città e includer dentro essa gli Borghi fuori”.
Leggenda vuole – inoltre – che un suo antenato fosse figlio di un Papa della seconda metà del decimo secolo.
Se i fumettisti Disney si siano o meno ispirati al vescovo folignate è impossibile dirlo con certezza, certamente la storia del Paperon de’ Paperoni non è meno avvicincente di quella del ricco papero americano, ed ogni tanto rispunta anche nella mitica rubrica della Settimana Enigmistica.

Articolo a cura di Gina de Santis