“Mai più violenza, mai più guerra, mai più terrorismo. In nome di Dio, ogni religione porti sulla terra la pace e la giustizia”. E' questo il messaggio di Benedetto XVI nella giornata in cui Assisi è stata trasformata in capitale mondiale della Pace.

Sono trecento i delegati che hanno preso parte oggi al viaggio di Papa Benedetto XVI ad Assisi, nella giornata chiamata “Pellegrini della verità, pellegrini della pace”, dedicata ai temi della pace, della giustizia, della verità.

L'incontro è stato voluto dal pontefice nel 25esimo anniversario della visita ad Assisi di Papa Giovanni Paolo II, quando nel 1986, in piena Guerra Fredda, il Papa oggi Beato convocò nella città umbra tantissimi leader religiosi di tutto il mondo nel primo incontro interreligioso di sempre.

In un palco identico a quello su cui 25 anni fa intervennero insieme a Papa Wojtyla esponenti del calibro del Dalai Lama, oggi hanno rinnovato il loro impegno per la pace circa 300 delegati di religioni di tutto il mondo -176 di fedi non cristiane-, tra cui il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, una delegazione del patriarcato di Mosca, dell'induismo, del confucianesimo, della fede luterana, delle religioni animiste e di tanti altri credi del globo. All'evento, per espressa volontà del pontefice, hanno preso parte anche alcuni “atei”, come il filosofo italiano Remo Bodei o la filosofa francese Julia Kristeva.

Se il Dalai Lama non ha potuto rinnovare la sua presenza per cause di forza maggiore, ha avuto invece un significato politico l'assenza dell’università di Al-Azhar del Cairo, principale centro intellettuale dell’islam sunnita, in crisi diplomatica con il Vaticano, dopo che il Pontefice ha più volte invocato l'intervento della comunità internazionale a tutela della comunità cristiana in Egitto. Il mondo islamico è stato comunque rappresentato da circa 50 delegati nella giornata di oggi.

“Siamo animati dal comune desiderio di essere 'pellegrini della verità, pellegrini della pace'”, ha detto oggi il Papa, a conclusione del suo discorso agli altri esponenti religiosi. Il Papa e gli altri delegati hanno rinnovato simbolicamente l'impegno preso tra le religioni di tutto il mondo 25anni fa, accendendo di fronte alla Basilica di San Francesco un lume, come quello che illumina le pareti della cripta dov'è sepolto il Santo patrono d'Italia. Da un balcone del convento, a conclusione della cerimonia, i frati di Assisi hanno anche liberato in aria una decine di colombe bianche.

“Dopo aver rinnovato il nostro impegno verso la pace, scambiandoci un segno di pace, continueremo a sentirci uniti in questo viaggio, nel dialogo, nella continua costruzione di pace e nel nostro impegno per un mondo migliore, un mondo dove ognuno, uomo o donna che sia, possa vivere e perseguire le proprie legittime aspirazioni”, ha detto Benedetto XVI.

“Dal profondo del mio cuore, -ha detto Papa Ratzinger, salutando i delegati- ringrazio tutti voi per aver accettato il mio invito a venire ad Assisi come pellegrini di verità e di pace”: “Noi non siamo separati, continueremo a incontrarci, ad essere uniti in questo viaggio, nel dialogo e nella quotidiana costruzione della pace”, ha detto.

Il Papa, nel suo discorso conclusivo, ha ringraziato anche la città di Assisi, la diocesi, il vescovo e “i figli di San Francesco, che (ne) custodiscono la preziosa eredità spirituale”. Al ringraziamento ai “numerosi giovani che hanno compiuto il pellegrinaggio a piedi da Santa Maria degli Angeli per testimoniare come, tra le nuove generazioni, siano in tanti ad impegnarsi per superare violenze e divisioni”, dalla piazza si è levato il coro “Benedetto!, Benedetto!”.

Affollata la piazza di fronte alla Basilica di San Francesco, cuore di una città di Assisi blindata per l'intera giornata insieme a Santa Maria degli Angeli. L'evento è stato seguito da centinaia di giornali e televisioni da ogni parte del mondo.

Francesco de Augustinis

Foto: Stefano Dottori

Video: Nicola Palumbo

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